mercoledì 31 ottobre 2007

Il mio primo lavoro (serio)

Di quelli che devi andare ogni mattina, con dei pantaloni che non siano jeans o bermuda.

Ieri ho iniziato alla Atos Origin. Il mio ufficio e' questo, in un parco industriale chiamato Faverdale. Non e' un bellissimo posto, ma non mi lamento. E' servito da due bus, che passano non troppo regolarmente mattino e sera. Il bus parte dal centro, e ci metto 5/10 minuti a piedi ad arrivare alla fermata: da li' sono 10 minuti di bus, che mi lascia praticamente davanti all'ufficio. Non e' male dunque. Il prezzo del biglietto e' £1.20, il settimanale £6.40. Ora devo vedere quanto viene il mensile. Penso che usero' sempre il bus, non costa molto ed e' comodo. Certo, la puntualita' non e' pezzo forte...

L'ufficio e' su due piani, due open spaces che raccolgono in tutto 80 persone circa. Son dotati di cucina e bagni, su ogni piano. C'e' poi una paninoteca nell'edificio a fianco, ma io resisto col mio solito panino prosicutto-filadelfia, che mi ricorda i bei tempi di Edinburgh. Ci son anche delle stanzette: una in cui io e Adam, l'altro graduate assunto insieme a me, facciam training; altre due quelle dei manager; una doccia.

La mia postazione e' nell'open space del primo piano, nell'area degli sviluppatori. Adam e' in quela del supporto. Per ora non ho altro che una sedia e un picci' fisso. Un po' povero.

Ieri ho iniziato a prender confidenza con la intranet di Atos, che e' gia' un casino di suo: password, schede, cv, documenti, rubrica.. ce n'e' di tutti i colori. Oggi con Adam invece abbiam iniziato la prima lezione sull'applicativo dei treni, che gestisce l'Atos. Fino a Natale praticamente saremo in training continuo. Penso che non sia indifferente l'investimento che stanno facendo su di noi: eran 7 anni che non assumevano nessun neo laureato, spero non se ne vadano a pentire!

L'ambiente mi sembra molto accogliente: mi secca che tutti sappiano il mio nome e io non conosca invece nessuno. Mi sto facendo una mappa, dove ad ogni posto assegno il nome della persona che lo presiede. Pian piano mi ricordero' tutti, come all'induction course.

La mia buddy e' molto simpatica, mi aiuta in ogni modo e mi ha organizzato tutto. Anche perche' il mio manager non c'e', quindi fin tanto che lui non c'e' e' lei la mia referente. DEVO parlare con il mio manager.

Domani continuo a scrivere-

sabato 27 ottobre 2007

La seconda settimana

E anche la seconda settimana e' finita, e si chiude cosi' l'induction course.

Questa settimana e' stata piu' leggera dal punto di vista dell'orario, ma piu' pesante se penso ai contenuti. Abbiam partecipato alla presentazione delle diverse linee dell'azienda: alcune presentazioni, strutturate in maniera interattiva, son state molto interessanti; altre invece son state veramente pallose.

Di una presentazione mi e' piaciuto l'inizio: due tipi entrano nella sala riunioni, non ci sediamo, uno dei due prende la parola. Inizia a leggere un articolo di giornale, che parla dell'aumento del prezzo del greggio. Sembrava l'inizio di una presentazione pallosa, di quelli che prendono spunto da un articolo di giornale per poi iniziare un sermone. Una volta finito di leggere l'articolo (3 minuti circa) ci guarda, prende una banconota da 20£ dalla tasca, la mette sul tavolo, e dice: "chi risponde giusto a 5 domande sull'articolo che ho appena letto si piglia 20£". Panico: chi l'aveva ascoltato?? Inutile dire che nessuno ha risposto a piu' di 3 domande.

A parte le presentazioni, e' stato carino il fatto che siam usciti nel paesino di Wilmslow sempre in gruppo, sia a cena, che i dopo cena al pub o a giocare a calcetto. L'hotel, Stanneylands Hotel, faceva abbastanza schifo, pur essendo un 4 stelle.

Ci e' stato poi detto cosa fare Lunedi' mattina, dove e a che ora presentarci. Le prossime due settimane saranno ancora di training, mi pagano per studiare!

domenica 21 ottobre 2007

La prima settimana

E' finita la prima settimana di corso, oggi (o domani, secondo i punti di vista) inizia la seconda.

La prima settimana e' andata cosi'. Una societa' di training esterna, la Xpertise, ha tenuto il corso per 5 giorni, un po' nell'albergo, un po' nella sede della Atos di Daresbury. Hanno provveduto loro al pranzo e alla cena: il menu' era un po' monotono, ma non era male alla fine.

Dal momento che eravamo 23 giovani atossini, siam stati divisi in due gruppi. Il mio e' stato coordinato da Sue, una freelancer di Xpertise. Il corso sulla carta spiegava varie tecniche di comunicazione: in pratica era un modo per aiutare noi giovani universitari nel passaggio da un mondo scolastico verso uno lavorativo. Giovani universitari per modo di dire: io e pochi altri eravam freschi freschi laureati (in particolare, eran tutti triennali, solo io e un altro specialisti). Gli altri eran tutti ragazzi (dall' 83 all' 80) che avevan lavorato almeno un anno in compagnie piccole, e ora stavan facendo il salto. Mi sembravano infatti piu' navigati sugli argomenti proposti.

Il corso non era comunque particolarmente complicato. Richiedeva attenzione, dal momento che era molto attivo (molti esercizi di gruppo, presentazioni, esposizioni, compiti da fare), ed alla fine era anche interessante. Si e' parlato di comunicazione effettiva, di come influenzare il pubblico e il cliente, di cosa dire e cosa non, di come scrivere una e-mail. Si e' puntato molto sulla presentazione di se stessi piuttosto che sul contenuto, e non son cosi' sicuro che sia questa la chiave per la vittoria. Forse sto ancora pensando in maniera universitaria, ma credo sempre che un progetto o una presentazione senza contenuti, seppur spiegata bene, valga meno che zero. Al contario, una buona presentazione con buoni contenuti aggiunge valore ad un qualcosa gia' di per se vincente. Vedremo.

La prossima settimana il corso sara' tenuto principalmente dagli atossini. Non si e' ben capito cosa ci faranno fare per una settimana, pare ci spieghino un po' come funziona il sistema Atos.

Tra un po' vado a Wilmslow. Ho fatto una mezza cazzata sta settimana, andando a Daresbury, a prendere il treno a Runcorn: mi fermavo a Warrington e risparmiavo circa un'ora e mezza. Buono a sapersi per le prossime volte!

Facebook, una sigaretta e nasce il networking in UK

Ho difficolta' ad entrare in contatto con i ragazzi inglesi, ma era prevedibile.

Gli inglesi son piu' freddini degli scozzesi, anche se stanno piu' a sud. Io ovviamente non ho ancora quella spigliatezza in inglese che mi permette di colloquiare "al pub" in maniera decente, e ci vorra' ancora un paio di mesi per averla. In piu' ci metto un po' io ad abituarmi e prender confidenza con la gente, in genere passo un po' di tempo ad osservarla. Insomma, credevo ste due settimane fossero un inferno, sol soletto nella mia camera d'albergo

Invece da mercoledi' devo dire che e' stato un miglioramento continuo. Non dico che sia amicone di tutti, ma credo che potesse andar peggio, molto peggio. Il meglio penso sia stato giovedi' notte, quando io e altri ragazzi del corso abbiam fatto un after alcolico e fumoso sparando cazzate tutta la notte fino al mattino. Ricordo appena quante pinte abbia bevuto, ma ricordo invece bene un gioco chiamato Fuzzy Duck sdraiato su un divanetto.

Facebook. Per noi italiani e' praticamente sconosciuto, qui non averlo e' come non avere un numero di cellulare. Direttamente dal sito: "Facebook is a social utility that connects people with friends and others who work, study and live around them. People use Facebook to keep up with friends, upload an unlimited number of photos, share links and videos, and learn more about the people they meet.". Ti iscrivi, cerchi i tuoi amici tramite mail o nome, ed entri nei network dei tuoi compagni universitari o di lavoro. E' fatto bene, poi son abbastanza in trip con sta idea dei network sociali ultimamente.

martedì 16 ottobre 2007

Abbattetemi


E' decisamente piu' complicata del previsto.

E' iniziato il corso, ora ho un'idea piu' chiara di cosa mi aspetta nelle prime due settimane. Parto dicendo che dovrei esser grato e contento del posto che ho trovato, dato che sono una delle 21 persone che son state assunte quest'anno, con una percentuale di scarto del 95%. E' ho anche scoperto di avere uno stipendio di 1000£ all'anno piu' alto di quasi tutti i miei colleghi, solo due o tre a Londra mi battono.

Detto questo, voglio davvero morire. E' di una palla mostruosa il corso: e' una di quelle cose molto americane, dove cercano di crear uno spirito di gruppo, in questo caso tra i neo-graduates. Fanno fare tanti esercizi di gruppo idioti, in cui pero' loro danno un significato, e ci fanno riflettere su come proporsi, esser creativi, presentarsi. E' stancante, e' lungo, e palloso. E' dura lavorare in inglese.

E tutto questo, a parte ste due settimane, durera' ancora fino a Dicembre 08. Appuntamenti mensili idioti, a Novembre come ho detto nell'altro post ne avremo 3.

Ma alla fine, chi se ne frega di tutte ste cose. Nel senso, non vedro' probabilmente nessuno di questi ragazzi durante il mio percorso al di fuori di sto cazzo di progetto graduate. Non sarebbe meglio prepararmi sul lavoro?

domenica 14 ottobre 2007

Restyling del blog

E' finito il restyling del blog.

Ho aggiunto un po' di cose: un link al mio curriculum vitae, a Last.fm, una vista su Google Calendar e Hattrick, non che qualche informazione aggiuntiva sul contatto. Anche una bella foto mia all'interno!

Una nota sul Google Calendar. Uso iCal, e utilizzero' un calendario online solo se e' possibile fare una sincronizzazione bidirezionale tra i due. Usavo Spanning Sync, ma agli inizi di Giugno hanno iniziato a chiedere qualcosa come 65$ per usare il loro software, un software il cui unico scopo e' quello di sincronizzare i dati tra due applicazioni, iCal (compreso dentro il sistema operativo Mac OsX che costa sui 100$) e Google Calendar (gratuito). Mi son ovviamente rifiutato di pagare 65$, aspettando pigramente che qualcuno se ne uscisse con un'applicativo freeware. Oggi l'ho trovato. Si chiama GCALDaemon, e funziona veramente bene: fa tutto quello che fa Spanning Sync, gratuitamente.

giovedì 11 ottobre 2007

Al via Domenica

Domenica inizio a lavorare per la Atos! Due settimane di induction course, la prima tenuta a Daresbury, la seconda a Wilmslow.

La prima settimana saro' a Daresbury, nello stesso posto dove avevo fatto il colloquio. Anche l'hotel che mi han prenotato sara' lo stesso. Per inciso, mi han prenotato 5 notti, da Domenica a Giovedi' notte. Quindi Venerdi' e Sabato si torna a Darlington. Domenica 14 si inizia, o meglio c'e' la presentazione della azienda, e della sotto azienda che ci fara' il corso.

Gia', il corso. Avendo applicato per un posto graduate, mi devo sorbire per un anno (esattamente fino a Dicembre 08) degli appuntamenti mensili con questa sotto azienda. Che palle, anche perche' gli argomenti trattati son abbastanza noiosi:
  • discuss the changes you think you will experience moving into your new career
  • describe the factors that will drive your personal and business success
  • evaluate your values, beliefs and motives and how they affect workplace behaviour
  • name your personal strengths and how they impact on others
  • receive feedback on skills and behaviours throughout the programme
  • define what effective communication is
  • complete your learning log for action planning
questo e' il piano di Lunedi', vi risparmio quelli degli altri giorni. Di giorno si studia, di sera si fanno i compiti. Quindi non ci sara' neanche da sbevazzare troppo per Manchester.

A Novembre il corso mi portera' a Birmingham, Crewe e Nottingham. Mai una volta a Londra o Edi, mi raccomando!

sabato 6 ottobre 2007

Se la mamma è un bene incurabile

Riporto in toto un articolo apparso oggi sulla Repubblica. Questo e' invece il blog dell'autore, Fabrizio Blini. Non ho ancora avuto modo di leggere il libro, ma sembra interessante. Lo regalero' a Natale ad amici :) E' disponibile all'acquisto online qua.

Se la mamma è un bene incurabile
Viaggio alle radici dei 'bamboccioni'

di MATTEO TONELLI



ROMA - Il libro parte da un un quesito: chi si arrenderà prima, l'uomo o la mamma? Interrogativo che risuona proprio nel momento in cui il ministro dell'economia Tommaso Padoa-Schioppa lancia il suo j'accuse contro i "bamboccioni", ovvero i giovani che non si muovono da casa. Quelli comodamente, a dire del ministro, piazzati tra le mure domestiche e accuditi da mamme amorevoli mentre veleggiano verso i trenta o i quaranta. E nel pieno della polemica ecco spuntare il libro di Fabrizio Blini che il fenomeno del mammismo lo sviscera fin dentro le pieghe più profonde.
Il titolo è "Mamma mia" (Baldini e Castoldi. 240 pagine. 15 euro) e suona come qualcosa tra un grido d'allarme e una tenera invocazione. Blini, 42 anni, ("non vivo con mia mamma" precisa) lo spiega così: "Un mammone fa sorridere, una generazione di mammoni deve far piangere. In Italia, il mammismo è una malattia che si avvia alla pandemia". Tema delicato quello della mamma in Italia. Icona intoccabile, terreno minato, figura sacra e inviolabile. Fare un libro che, seppur garbatamente, ne mette a nudo i difetti può non essere facile. Blini, però, ci ha provato, mettendo uno dopo l'altro comportamenti e figure tipiche della mamme e dei mammoni.

E allora ecco spuntare la mamma "Imperatrice", che invade tutto quello che confina con lei, " a partire dei figli", la mamma "progressista" che, scrive Blini, "è un ossimoro, perché la mamma è incompatibile con l'idea di progresso". Ed ancora la mamma vittima "che espia mentre i figli espiano". E così via. Una galleria di ritratti e macchiette in cui moltissimi si riconoscono. "Moltissimi mi hanno scritto sulla mia pagina myspace dicendo che leggendo il libro si riconoscevano in tutto e per tutto. Per la verità sono più mammoni i ragazzi delle ragazze..." racconta l'autore. Senza dimenticare, però, le difficoltà economiche che costringono a restare a casa i giovani di 30 e passa anni.
Detto questo, "in giro ci sono quarantenni che si comportano come ventenni - continua Blini - e non è un caso che i dati dicono che moltissimi dopo la separazione o il divorzio, tornano a casa". Dalla mamma, appunto. Che li accoglie a braccia aperte.

E allora, per tornare ai "bamboccioni" di Padoa Schioppa, viene da chiedersi quanto ci sia di vero nelle parole del ministro. Leggere questo passo del libro aiuta: "Nel momento in cui i mammoni diventano protagonisti della vita sociale, gli inetti mammoni privati costituiscono un grosso handicap pubblico. Il mammone non riesce mai ad inserirsi completamente nella collettività, perché una parte di lui è sempre con la mamma". Facile capire, dunque, quale sia l'incidenza materna: "Invece di offrire alla nazione delle giovani promesse, riversa nelle strade giovani minacce". Sintetizzando: la madre è un bene privato, la mamma è un danno pubblico.

Il tutto detto con il sorriso sulle labbra, visto che l'autore è convinto che questa "resistenza culturale" sia propria del Belpaese. In particolare di una generazione che con l'impegno ha avuto un rapporto lontano. Perché, alla fine, la risposta alla domanda iniziale è una sola: la mamma è un bene. Incurabile.

(5 ottobre 2007)

venerdì 5 ottobre 2007

Nuovo indirizzo, bisogna dirlo a tutti

Quanto segue e' una lista degli uffici a cui bisogna notificare il nuovo indirizzo, assolutamente.
  • Banca: la mia banca (Lloyds TSB) ci ha messo due giorni ad aggiornare il nuovo indirizzo, la Visa tre giorni per aggiornare quello della carta di credito. Insomma, per tre giorni e' meglio avere un po' di contante in tasca, perche' la card funziona male.
  • Council: bisogna comunicare al council di appartenenza il nuovo indirizzo (cambio di residenza). Questo e' necessario perche' possono sorgere problemi quando si chiede del credito. Io personalmente ho avuto problemi a fare un contratto telefonico perche' non ero registrato nel council nuovo.
  • NIN: non so se e' necessario, ma basta una telefonata e te lo aggiornano in mezzo secondo. Guardare questo indirizzo per il numero
  • AIRE: italianiiii residenti all'estero, c'e' da fare sta palla dell'AIRE. Anche qua serve secondo me a poco, ma e' obbligatoria, quindi da buon cittadino italiano onesto la faccio. Basta andare sul sito del consolato/ambasciata di appartenenza e scaricare il modulo, o magari una telefonata. Devo ancora sperimentarlo.
Poi boh, io ho da cambiare tutte le iscrizioni ai siti web, chiamare l'assicurazione medica e ovviamente dirlo a lavoro. Ma penso che le cose sopra sian quelle piu' importanti.

martedì 2 ottobre 2007

Darlington

Non mi ricordo se i primi giorni ad Edinburgh son stati cosi' tristi. So che questa citta' e' veramente una citta' di merda. Spero per me che questi due anni passino velocemente.

Partiam dai dati, che son l'essenza del mio blog. Ho soggiornato 4 notti all'hotel King's Head di Darlington, un tre stelle discreto a £55 per notte (il Sabato mi pare costi di piu'). Nulla di eccezionale, carina la sala da colazione che ha la vista sulla piazza centrale di Darlington. Non funzionava l'ascensore, ed io con le mie valige (25 + 15kg) mi son dovuto fare tre piani a piedi. Connessione ad internet gratuita, ma solo nella hall: nelle stanze era a pagamento.

Dovendo cercar casa, mi son mosso sul solito Gumtree: non c'e' una sezione "Darlington", ma bisogna appoggiarsi a Middlesbrough. Per Darlington c'eran tre annunci di flat-sharing negli scorsi tre mesi.. si inizia maluccio direi. Son cosi' andato su Flatshare.com, Houseshare.com, Spareroom.co.uk e Easyroommate.com. Poche case, tutte abbastanza in periferia. Alla fine l'ho spuntata con una al 12 di Corporation Rd., che tra tutte sembrava la meno peggio: £350 al mese, stanza double con bagno privato, tutto incluso (pure internet wifi). La casa e' di un signore, Peter, che la affitta a me e ad altri due "ragazzi": una e' un'insegnante, l'altro lavora per non so che ditta. Non li ho ancora visti, spero siano simpatici, ma non me ne frega piu' di tanto. Non e' una Craig-casa questa, niente piu' festini a base d'alcool e droga, niente piu' risse, niente di niente. Forse e' l'ora di crescere.

La casa non e' male cazzo alla fine, possibile che mi debba sempre lamentare! E' che non vado piu' all'universita', non si puo' piu' fare il cazzo che si vuole fino alle 5 del mattino e poi dire "va be', oggi non ci vado all'uni". Eppure Craig lo faceva.
Per non smentirmi comunque la casa l'ho trovata vicino al KFC e al Domino: un ricordo di un glorioso passato. Dio quanto vorrei essere ad Edinburgh ora. A scassarmi in discoteca, a bere e ridere con Craig.. ma soprattutto accanto a Laura che mi si struscia addosso.

E invece sono stucked in Darlington. Venerdi', Sabato e Domenica notte son stato ospite a casa di un ragazzo italiano simpaticissimo: Giuseppe. Giuseppe, sulla trentina appena passata, ingegnere di Catania, arrivava a Darlington il Febbraio scorso, e lavora per la Cummins, una multinazionale americana che fabbrica motori. Con lui c'e' anche Leopoldo, un altro ingegnere salernitano. Ho conosciuto entrambi su un forum, e ci siam incontrati subito quando son arrivato a Darlington. Ho passato un fantastico Venerdi' sera con Giuseppe ed i suoi colleghi nei pub e nelle discoteche di Darlington, culminato con una ubriacatura d'altri tempi, roba che sia io che lui siam stati sul wc tutto Sabato tanto eravam pieni. Se non altro ho visto un po' (tutti) i locali di Darlington. E le Darlingtoniane, che son mediamente bruttine, ma qualcuna gnocca si trova.

2 anni. Non un minuto di piu'.