lunedì 29 gennaio 2007

La prima sera non si scorda mai


Partiamo dicendo che era la prima volta che mi trovavo in un ostello, e che quindi non sapevo cosa aspettarmi. O meglio, quando pensavo ad un'ostello non e' che avessi pensieri troppo positivi: posti generalmente sporchi, abbastanza pericolosi dove devi stare attento che non ti rubino pure gli organi. Bene, non e' cosi'.

Al Budget Backpackers mi sono trovato davvero bene. Ho prenotato una letto in una stanza per 4 persone, per 5 notti, esattamente da Venerdi' sera a Martedi' sera compresi. L'ostello si presenta come un posto accogliente: dopo aver fatto il check-in, che consiste nel saldo della spesa per il pernottamento (il restante 90% che non avevo pagato un mese prima) e di una carta che conferma la tua presenza all'interno, ti vengono ancora presi 2£ come cauzione per l'armadietto di sicurezza, quindi ti vengono date lenzuola, copri piumone e copri cuscino, e piu' importante una card che ti permette di entrare nella stanza. L'impressione che subito ho avuto e' stata di un posto pulito e sicuro: gli armadietti di sicurezza in ogni stanza sono ampi (il bagaglio a mano classico ci sta senza problemi), ed il lucchetto ti viene fornito gratuitamente alla reception. I bagni e le docce sono pulitissimi, insomma, sembra un posto perfetto! L'ostello e' dotato di bagni su ogni piano, di una cucina e di una stanza chill out, anche detta di cazzeggio. Al piano terra c'e' una stanza che assomiglia ad un bunker dove si lasciano i bagagli piu' grossi: anche qua ogni armadietto ha una chiave propria, che ti viene lasciata al prezzo di 1£. Purtroppo ho scoperto sta cosa solo l'ultimo giorno, ed il bagaglione l'ho lasciato sotto un letto in ostello.

Appena entrato in camera ho scoperto di essere il primo, quindi mi son preso un letto alto di uno dei due a castello. Dopo aver fatto il letto, sistemato i bagagli e quanto altro si puo' fare, vado a fare un giro del vicinato. Scendendo giu' per Grassmarket, passo davanti ad una serie di ristorantini e pub, e decido di fermarmi al Mammas. Non che avesse qualcosa di particolare, un classico ristorantino italiano. Credo che comunque qualcosa mi abbia spinto li', perche' li' ho conosciuto la prima ragazza semi edimburghese: Valentina! Vale e' una torinese che si e' spostata da oramai parecchi anni ad Edinburgh, e non vi dico che piacere e' stato incontrare una persona cosi' carina e gentile come lei, proprio la prima sera. Ci scambiamo i numeri: sicuramente mi faro' vivo nei prossimi giorni, in particolare perche' devo cercare casa. Insomma, si inizia bene!!

Dopo la cenetta torno in ostello: ero abbastanza stanco per il viaggio, per la sera prima, per tutto insomma. Al mio ritorno trovo due nuovi ragazzi in camera, anche loro italioti: Enrico e Luigi. Loro si fermavano solo per il weekend ad Edinburgh, quindi avevano fretta di vedere un po' le bellezze locali. Loro avevano stampato un po' di fogli da un sito, Gnocca Travels, sito che promette di trovare gnocca in vari locali in parecchie citta' europee. Seguendo fedelmente la traccia, ci dirigiamo verso un pub %VEDERE NOME PUB%. Nel percorso incrociamo due ragazze, che ci dicono di trovarci dopo ad un club proprio li' vicino, l'Espionage. La serata prosegue bene, il pub e' molto bello, c'e' musica dal vivo ed un sacco di tipe. Si beve un po', io ero a 3 pinte circa, e alla fine decidiamo di muoverci verso l'Espionage. Vado a cambiarmi le scarpe (no scarpe da ginnastica li') e dentro il club ribecchiamo le tipe di prima. La notte passa strana: una delle due tipe, Kayleigh, mi lascia il numero, ma dopo un po' io vado da altre due tipe e passo la serata con loro. Purtroppo di queste altre due tipe non riesco a prendere il numero, non mi reggevo quasi piu' in piedi dato che avevo continuato a bere per tutta la notte ed ero uno straccio. Alle 3 il club chiude, e tutti in ostello!

Direi che come prima serata non e' andata affatto male!! Se e' sempre cosi' ci sara' davvero da divertirsi!

domenica 28 gennaio 2007

Sull'arrivo ad Edinburgo

E' oramai passata una settimana da quando sono ad Edinburgh, e di cose ne sono successe troppe. Purtroppo solo ora ho un tetto e una connessione stabile, quindi da qua a una settimana postero' frequentemente i fatti che son successi in questi giorni, per poi mettermi al pari.

Iniziamo dal viaggio!

Dopo una notte passata in chupiteria con Carlo, Raffa, Depa, Ivan, Enry e tipa (dov'erano Tony e Simo?? Mah.. poco affidabili quei due!) e' iniziata la mia avventura edinburghese. Ho finito di preparare la valigia in mattinata, per quello mi sono svegliato un po' presto. Un po' di maglioni, un po' di magliette, un po' di camice, 'no mamma quello non me lo porto dai, ho gia' quell'altro..', insomma le solite cose! Alla fine la valigia pesava 15.6kg, il bagaglio a mano 9.2kg: al pelo, dato che ste low cost consentono 15kg per la stiva e 10kg a mano, possibilmente solo UN bagaglio a mano.

Alle 10 e 30 un Boeing 737 della compagnia Ryanair si e' alzato in cielo da Caselle, destinazione London Stansted. Era la prima volta che prendevo Ryanair, e a parte una sorpresa iniziale nello scoprire che uno si poteva sedere dove diavolo voleva, e' stato come prendere un pullman di liceali in gita scolastica: c'era un macello che non si poteva neppure leggere in pace. Il viaggio dura due ore, nulla di particolare: tutti si aspettavano di vedere dei paesaggi lunari a Londra dopo l'uragano che due giorni prima si era abbattuto su tutta la Gran Bretagna, invece nulla di particolare, solo un po' di venticello.

Una volta atterrati, vado subito a rifare il check in per Edinburgh. Avevo paura che non mi facessero imbarcare il bagaglio dato che era un po' piu' pesante di quanto il limite consentisse, ma non han fatto storie. Qua, a differenza che a Caselle, mi hanno fatto accendere il Mac, per vedere forse che non si piantava come un Windows.. boh! Mi hanno anche fatto togliere le scarpe, e mi han perquisito dalla testa ai piedi. Detto questo, mancava una cosa: il gate da dove partire alla volta di Edi. Non so che diavolo mi e' passato per la testa, ho guardato sul biglietto ed ho scambiato il gate con un numero di sicurezza, cosi' ho preso il trenino verso quel terminal. Dapprima non ci faccio molto caso: dato che il gate che cercavo non esisteva in quel terminal, ho chiesto all'ufficio informazioni e loro mi han risposto di aspettare il volo in un altro gate, sempre in quel terminal. Cosi' faccio una lauta merenda allo Starbucks locale, mi attacco ad internet, cazzeggio un po'. Il volo era alle 3 e 1/2, erano circa le 3 ed in tutti i monitor del terminal non compartiva il mio volo per Edi. Allora inizio un pelo a preoccuparmi, quindi richiedo informazioni. Sta volta scopro che il gate che cercavo era in un altro terminal, ed ovviamente non potevo andare perche' i trenini che portano da terminal a terminal sono a senso unico. Allora un addetto mi fa andare in pista con lui e con una camionetta mi porta all'altro terminal, dove finalmente trovo il gate giusto! Wow, quasi rischiavo di rimanere a Londra!

Il viaggio procede come quello da Torino a Londra: noioso e rumoroso. Avevo accanto a me una grassa ragazza inglese che non ha fatto che bere alcolici per tutto il viaggio: mischiava Jack Daniels con Red Bull.. uno schifo che solo lei poteva bere!!
L'aereo era pieno zeppo di italiani, che tra tutti erano ancora i piu' composti e civili. Scesi ad Edinburgh dopo un'oretta e mezza di viaggio, la pioggerella immancabile e un vento della miseria mi ha fatto ricordare dov'ero: SCOZIA!

Prendo l'autobus 100, che per 3£ ti porta dall'aereoporto a Waverley Bridge, presumibilmente il centro citta'. Il viaggio e' accompagnato da simpatici omoni scozzesi che cantano canzoni incomprensibili, ma dallo stesso timbro delle nostre 'Osteria numero 100.. paraponziponzipon'. Dopo qualche incomprensione sulla fermata a cui dovevo scendere (cacchio non era difficile, era l'ultima!!) mi ritrovo solo, con la pioggia, due valige in mano, sul buio Waverley Bridge: e ora?? E ora bisogna andare all'ostello! Io furbo furbo mi ero fatto una mappa con Google Maps che ti portasse dal Bridge all'ostello, in una via chiamata Cowgate (porta della mucca? ma che diavolo di nomi hanno!). Inizio subito ad accorgermi che le vie di Edinburgh sono simili alle vie di San Francisco: pendenza del 3000%! Dopo essere arrivato sul cucuzzolo di Bank Street, scendo per Victoria Street, e dopo un po' di viuzze mi trovo finalmente all'ostello! Budget Backpackers, ti domero'!

lunedì 8 gennaio 2007

I genitori

Non ho genitori stressanti, forse per questo quando mi stressano lo patisco in maniera particolare.

In questi giorni che mi dividono dalla partenza i miei mi stanno facendo una testa cosi', ricordandomi di non dimenticare questo, di fare quest'altro, di pensare se succede quest'altro ancora e di come comportarsi se capita quello. Ora, non voglio assolutamente dire che non apprezzi l'enfasi e la partecipazione con cui i miei si avvicinano alla mia partenza, bensi' dico solo una cosa: RELAX! Non vado in guerra, non scappo da casa, a Pasqua saro' di nuovo qui per un po' di giorni: insomma, non sono poi neppure dall'altra parte del mondo, ma sono a 2 ore di volo scarse. Eppure i miei sono fatti cosi'.

Se dovessi scegliere tra questo modo di fare, e un'apatia totale nei miei confronti, ovviamente sceglierei la prima. Certo che due settimane prima chiedermi se ho lo shampoo da portarmi su mi pare un po' esagerato!! Mi sa che in sti giorni meno staro' in casa piu' ne guadagnero' in salute.

sabato 6 gennaio 2007

Cerco disperatamente gente

Sto riempiendo diversi blog alla ricerca di qualche anima che vada ad Edimburgo come me e non sappia dove sbattere la testa: possibile che e' cosi' difficile trovare qualcuno? Non credo di essere l'unico in questo periodo a muovermi, in particolare speravo che qualcuno che facesse l'Erasmus in sto periodo ci fosse. Invece per ora nulla, o almeno, nei tre forum su cui ho postato i messaggi (CaffèErasmus, Erasmus.it ed ErasmusWorld) non si sente anima viva.

Non mi spaventa il fatto di partire da solo, non sarebbe la prima volta e me la sono sempre cavata egregiamente. Diciamo che avere qualcuno su cui contare anche per la ricerca della casa non mi dispiacerebbe. E' quella la preoccupazione maggiore per ora, tutto il resto mi pare ampiamente risolvibile.