giovedì 31 marzo 2011

Serata a Londra con la Chicago Booth

Breve incursione a Londra stasera, durata non piu' di 5 ore in tutto.

Questa sera la Chicago Booth, una delle 5 universita' americane che ad Ottobre ricervera' la mia domanda d'ammissione, teneva una lezione da un'ora e mezza circa ad alcuni aspiranti studenti. La lezione era rivolta piu' su un modello executive mba che full mba, ma tanto bastava per trarne qualche spunto su come possa essere una lezione vera e propria. Io son stato invitato a partecipare, ho partecipato, e qui son le mie considerazioni.

Iniziamo dal contorno. Ho avuto modo di parlare con altre persone invitate: sara' per caso, ma ho solo beccato americani. Gli interventi fatti dopo la lezione erano solo da gente americana. L'insegnante era americano, il presentatore americano, e la tipa seduta a fianco a me che starnazza al cellulare mentre aspetto il treno e' americana. Mi aspettavo inglesi, francesi, spagnoli (per il vero, ho sentito due tipe che parlavano spagnolo), invece solo americani. Ovviamente non ho nulla contro gli americani, ma mi son chiesto perche' gli europei non trovino interessante questo tipo di opportunita',

La lezione non era malvagia, tutt'altro. L'argomento e' quello da far cascar le palle se mal spiegato (company governance), invece l'insegnante e' riuscita a tenermi sveglio per un'intera ora e mezza. Sara' l'accento americano che e' veramente buffo, sara' che urlava come una pazza, sara' che ero in prima fila, e sara' pure che e' proprio brava a spiegare, credo di aver capito l'argomento e la ricerca che ha presentato. Non ha coinvolto molto la platea - non ha smesso di parlare per un minuto - eppure aveva un buon piglio.

Di tutto l'incontro c'e' una cosa che non soffro, il prima e il dopo. Prima della lezione ci hanno radunati tutti in un salone, con l'intento (non formalizzato) di interagire (conoscersi, scambiarsi opinioni, biglietti da visita ecc). Ecco, io sta cosa non la sopporto. Non sopporto che mentre son li' a bermi il succo di frutta e guardarmi le news in santa pace debbano arrivare sti americani a far conoscenza. Non sono una persona sociale, non credo nel networking come strumento per migliorare la propria posizione lavorativa, non me ne frega un cazzo che sei andato via dall'oregon per spostarti a londra (cioe', ti credo poi, che diavolo c'e' da fare nell'oregon? o ti ammazzi o vai via). Eppure se te ne stai da solo sembra che attiri la gente, e se non la attiri vengono quelli che hanno organizzato l'evento ad introdurti ad altri gruppi. Che palle. Son venuto per sentirmi la lezione, non per conoscere nuovi amichetti. Mi ricordo la stessa cosa e' successa il primo giorno all'AO quando ci hanno barricato dentro un'hotel per due settimane. A me non fregava un cazzo di conoscere nessuno, eppure tutti volevano che conoscessi tutti.

Nota sulla location. La lezione si e' tenuta al campus britannico della Chicago Booth: centro di Londra, palazzo stupendo, ampi spazi e cibo a volonta. Insomma, se volevano rimarcare che hanno soldi, be' l'han fatto bene.

lunedì 7 marzo 2011

Il tunnel

C'e' un tunnel a Nottingham. E' un tunnel pedonale, che congiunge il centro al parco. Oggi ci sono passato, e mi e' venuto in mente di scrivere questo post.

Il tunnel si trova, guarda caso, al fondo di Tunnel Road: bisogna conoscere esattamente dove sia per poterlo prendere, dato che non ci sono indicazioni e non e' affatto visibile. Ho vissuto 6 mesi a ridosso di quel tunnel, e non avevo la piu' pallida idea che esistesse. Poi un collega mi fa "Ah, ma tu abiti vicino al tunnel", ed io, con l'espressione inebetita, ho chiesto di qualche tunnel stesse parlando. E cosi' son entrato nella stretta cerchia di persone che conosce del tunnel. Sto rischiando parecchio a rivelare questo segreto, apprezzate il gesto.

Ho detto prima che questo tunnel congiunge il centro di Notts al Park. Oggi ci pensavo, e mi e' venuto in mente che sembra uno di quei tunnel dimensionali delle favole. In 20 metri si passa dal caotico centro - per quanto caotico possa essere il centro di Nottingham - alla quiete del Park, dai palazzoni alle ville vittoriane, dal grigio al verde. Il modo con cui e' stato fatto poi e' particolare: dal parco, il tunnel appare un gigante traforo nella terra argillosa di Nottingham. Nell'altro ingresso invece hanno costruito un palazzo, uno di quei grossi condomini da 5 o 6 piani. L'hanno costruito proprio sopra un estremo del tunnel, e la ditta costruttrice ha dovuto lasciare un piccolo accesso al tunnel tra i garage del palazzo: prendendo il tunnel da quella parte, sembra di entrare a casa di qualcuno.

La comodita' di questo tunnel per i residenti del parco e' indiscussa: si arriva al centro senza dover salire sul crinale del castello, dove corre Ropewalk. E' anche questo un pregio del Park: essere attaccati al centro, senza doverne condividere i difetti, tipo rumore o traffico.

Tutte le foto sono di Mr Ray Teece e sono prese dal sito Nottingham21.