lunedì 20 agosto 2012

Google, Apple, un po' lo stessa cosa per Repubblica

Ecco la nuova perla di Repubblica:














Qualcuno poi dica a Repubblica che la Apple TV esiste gia'.

Come ho comprato casa a Londra (1)

Basta con sta scaramanzia, iniziamo un a condividere alcune novita'!

Oggi parlero' di come ho comprato la mia prima casa a Londra, in un mix di consigli e informazioni utili per aiutare quelli che, come me, non hanno alcuna esperienza nel mercato immobiliare.

Partiamo da alcuni prerequisiti fondamentali per comprare una casa a Londra, a meno di non avere un pacco di soldi e delegare l'acquisto a terzi:

  1. Parlare Inglese.
  2. Essere residente in UK da qualche anno.
  3. Avere una storia del credito (credit history) di qualche anno in UK, possibilmente pulita. Con il termine pulita, intendo avere pagato regolarmente le proprie carte di credito, non essere andato troppo in rosso con la propria banca, non avere dichiarato bancarotta etc.
  4. Vivere a Londra.
  5. Avere un po' di soldi da parte.
Se credete di non avere i requisiti che ho elencato qui sopra, questo post potrebbe non esservi utile. Non  che non possiate comunque comprare una casa a Londra, ma e' meglio se cercate consigli e informazioni da qualcuno nella vostra situazione.

1. Mettere a posto le finanze - soldi, soldi e ancora soldi.

La prima cosa che ho fatto e' capire quanti soldi potevo spendere nell'acquisto di una casa. Questo passaggio e' fondamentale per evitare di spendere giornate cercando case che non ci si puo' permettere. Il punto per me e e' capire qual'e' il limite massimo di mutuo che posso ripagare ogni mese senza scottarmi troppo. La mio obiettivo e' spendere al massimo 1/3 del mio stipendio per il mutuo.

Londra e' una citta' cara. Il prezzo medio della casa a Londra e' £388,000 (Apr 2012) a fronte di un stipendio medio lordo di £27,000/y (2007): un rapporto 14:1! Per vedere quanti soldi potete chiedere alla banca, vi consiglio di andare sul sito della HSBC. Questo sito vi da un'idea indicativa di quanti soldi potete chiedere in prestito alla banca, a fronte di un deposito iniziale che dovete mettere di tasca vostra. Parlero' piu' avanti dei dettagli del mutuo, per ora basta avere un'idea di quanti soldi puoi prendere dalla banca.

Il prezzo dell'acquisto della casa comporta, oltre alla casa stessa, il pagamento di vari balzelli ed avvocati. La tassa sull'acquisto della casa (stamp duty) e' sicuramente quella che incide maggiormente sulle spese extra. Questa tassa varia dall'1% per immobili acquistati per max £250k a 3% per spese fino a £500k.

Nel mio caso, parto da un deposito iniziale di £140,000, una parte arrivati da risparmi e investimenti, una parte gentilmente dati da genitori e parenti. Il deposito e' molto grande, lo so bene: un po' che mi sono sbattuto nei primi 5 anni di lavoro, un po' che i miei sono stati molto generosi! Non c'e' problema anche per depositi piu' piccoli, direi fino a £50,000.

Dopo vari aggiustamenti di cifre sul sito della HSBC, trovo che un immobile di £300,000 puo' essere finanziato dalla banca al 60% ed al 40% dal sottoscritto. Un mutuo di 180k e' sull'ordine delle £900 al mese ai tassi correnti, circa 1/3 del mio stipendio netto. Mi sono sempre posto come obiettivo di non spendere mai piu' di 1/3 del mio stipendio per la casa (mutuo o affitto che sia), quindi questo e' il massimo che posso chiedere ad una banca.

Il deposito rimanente andra' in stamp duty (£9,000) e in avvocati (non piu' di £1,500). Quello che rimane torna ad essere investito, ma ne riparleremo piu' avanti.

Questo esercizio mi ha aiutato solamente a capire qual'e' il mio budget. Posso permettermi case che costano non oltre le £300,000.

2. Scegliere la zona

Londra, oltre ad essere cara, e' grossa. L'area metropolitana include piu' di 13M di abitanti, tutti ammassati all'interno della M25, 120 miglia di tangenziale che circonda la capitale [cit. Guzzanti]. Il primo problema che mi sono posto e' trovare la zona dove cercare casa. Bisogna mettere piu' criteri di ricerca possibili, perche' il mercato immobiliare e' abbondante, e velocemente si rischia di perdere giornate intere a guardare su internet possibili acquisti. Di seguito ho elencato i miei paletti.

Ho deciso che voglio vivere a Londra, e non fare il pendolare. Anche se le case fuori Londra sono meno care, odio dover prendere il treno al mattino per arrivare in centro citta'. La casa costera' quindi un po' di piu', ma sara' a Londra, il piu' vicino al centro possibile.

Lavoro in centro, nella City, a due passi da Liverpool Street. La City e', con Canary Wharf, il posto dove si concentrano la maggior parte degli uffici a Londra. In futuro, cambiando lavoro e decidendo di rimanere a Londra, c'e' una grande probabilita' che trovero' lavoro ancora nella City. Non voglio spendere piu' di mezz'ora per il tragitto casa-lavoro, quindi la mia casa sara' a 1/2 ora da Liverpool Street.

Come ogni citta' su questo pianeta, ci sono aree piu' o meno belle, aree meglio o peggio servite dai mezzi pubblici, aree piu' o meno verdi. Ogni area di Londra e' un po' una cittadina a se, con la sua via centrale (high street) e il suo quartiere residenziale intorno. La metropolitana (tube) collega diversi quartieri in maniera tutt'altro che eccellente. In 3 mesi che sono qua, l'unica cosa che ho notato e' un servizio inefficiente, sovrappopolato e carissimo. Nonostante tutto, la metro e' l'unico strumento che collega velocemente quartieri distanti miglia e miglia tra loro. La mia casa avra' una stazione della metro ad al massimo 5 minuti a piedi.

La metropolitana, oltre ad essere scadente, e' lenta e cara. Un abbonamento annuale per zona 1 e 2 costa £1,200 circa. Piu' si va fuori zona, piu' il prezzo aumenta e il viaggio diventa lungo. La mia casa quindi sara' in zona 1 o 2.

Come ho detto precedentemente, ci sono zone belle e zone brutte. La cosa migliore e' farsi un giorno in ogni zona, per capire un po' l'atmosfera: prendersi una birra in un certo pub, parlare col kebabbaro locale etc. Il problema e' che le zone sono tante, e non si puo' guardarle tutte. Una guida alle zone di Londra da prendere molto molto con le pinze la si puo' trovare su questo sito. Ripeto, e' da prendere molto con le pinze, ma da un'idea della differenza che c'e' tra Sloane Square a Hackney.

I parchi. Una casa vicino al parco o al fiume? Io vado a correre spesso durante la settimana, e' comodo avere una casa vicino al parco. Ma non e' una priorita', posso sempre prendere la metro ed arrivare ad un parco in un amen.

lunedì 6 agosto 2012

Vodafone e la SIM scaduta - Capitolo 2 - 190.it

Tornato a Londra, la SIM italiana potrebbe ritornare nel solito dimenticatoio. Eppure mi secca darla vinta alla Vodafone: rivoglio il mio vecchio numero indietro, ed il credito residuo ancora su quel numero.

Mercoledi' 1 Agosto, 10.30am - 190.it

Mi viene l'illuminazione: proviamo a risolvere il problema dal sito. A memoria, Vodafone ha un ottimo sito internet dove gestire il profilo telefonico. Magari hanno creato un sistema per recuperare il numero scaduto.

Recupero il mio utente e password dal mio keychain, entro sul mio profilo personale, ma scopro che ogni volta che provo a vedere le informazioni sulla mia scheda telefonica, mi viene mostrata una pagina di errore. Insomma, non c'e' verso di vedere il mio piano tariffario dal sito, il mio credito residuo, nulla di nulla.

Sulla sezione contatti / segnalazioni, trovo il modulo per mandare una segnalazione di errore. Compilo il modulo, specificando il mio numero ed il mio utente, e segnalando il fatto che non riesco a visualizzare alcuna informazione sul mio numero. Vodafone risponde che in 24h rispondera' alla mia segnalazione.

Giovedi' 2 Agosto, 9.00am - 190.it e chat


Di primo mattino, ricevo una risposta alla segnalazione mandata ieri (sono stati di parola, non c'e' che dire). Secondo l'operatore che ha risposto alla mia segnalazione, il mio utente 190.it non e' associato a nessun numero. Il mio numero e' associato invece ad un altro utente, e mi invita a resettare la password in caso io non la conoscessi. Mi invita anche ad usare il supporto di chat online per eventuali problemi.

Ora, il caso si fa sempre piu' strano. Il mio utente e' sempre stato associato al mio numero; l'unico motivo per cui ora non e' piu' associato potrebbe essere che, quando e' scaduto il numero, la Vodafone l'abbia disassociato dal mio account. Seccante, ma ci puo' stare. Quello pero' che non capisco e' come sia possibile che il mio numero sia ora associato ad un altro account, di cui non conosco assolutamente utente e password. E non posso neppure recuperarli, dato che per avere utente e password bisogna avere il numero funzionante, ma ad oggi il mio numero e' ancora in "servizio limitato".

Provo a riloggarmi sul sito del 190 con il mio solito utente, e, con mia grande sorpresa, appena subito dopo essermi loggato, mi manda una pagina di errore. Questa volta la pagina di errore arriva subito dopo il login, non quando provo ad andare sulla pagina del mio conto. Quelli del 190 hanno fatto qualcosa.

Voglio veramente vedere dove posso arrivare con Vodafone. Seguo il consiglio dell'operatore, e mi attacco alla chat.

== INIZIO DIVAGAZIONE ==

Per entrare in contatto con un operatore della chat Vodafone, bisogna inserire il proprio nome ed il proprio numero di cellulare in due campi di testo, quindi premere ok. Si suppone che, una volta inseriti, l'operatore sappia quindi il tuo nome ed il tuo numero prima di parlarti. Supposizione sbagliata.

Operatore: "Qual'e' il numero?"
Io: "Che numero?"
Lei: "Il numero di telefono che da problemi"
Io: "Te l'ho scritto prima di entrare in chat"
Lei: "Eh ma non lo posso vedere"
Io: "Come non lo puoi vedere?"
Lei: "No, purtroppo possiamo vedere solo il nome che hai scritto, non il numero"
Io: "Ma allora perche' devo scrivere il numero per poter entrare in chat?"
Lei: "Non so, ti conviene mandare una segnalazione per aver spiegazioni"
Io: "Ah iniziamo bene.."

== FINE DIVAGAZIONE ==

L'operatrice, tale Paola, e' utile come un gatto attaccato ai maroni. Oddio, non credo sia colpa sua. A prescindere dal fatto che doveva guardare almeno 10 altre chat a giudicare dalla lentezza con cui rispondeva, mi dice le seguenti cose.

  • Il mio account non esiste, anzi, non e' mai esistito.
  • Il mio numero e' associato ad un altro account
Ora, io cerco di spiegarle con molta calma che dire che il mio account "non e' mai esistito" e' un po' una stronzata. L'ho usato per 16 anni, ho una mail del giorno stesso che dice che l'account esiste (anche se non e' legato ad alcun numero) - se lei non lo vede sul suo terminale, e' un problema esclusivamente suo.

Paola va avanti per un po' con la storiella che l'account non esiste, poi di punto in bianco la versione cambia, e dice che l'account esiste ma non e' associato ad alcun numero. Miracolo. Dopo un po' di tira e molla, riesco anche a farmi dare lo user name del nuovo account a cui e' associato il mio numero. Ma nulla da fare per la password. E qui inizia la parte divertente.

Le spiego a Paola che il mio numero non si connette alla rete, e quindi non posso resettare la password con il cellulare. Paola mi dice che questo e' un problema, ma ci sono due soluzioni:
  • Lei mi chiama a pagamento, mi autentica, e cambia la password
  • Devo chiamare il 190, mi autentico, e loro cambiano la password
Io le dico che sono all'estero, il 190 non posso chiamarlo. Paola mi da il numero del 190 da chiamare dall'estero, a pagamento, ma mi dice comunque che lei puo' chiamarmi, se le do il mio numero di cellulare.

Io: "Ma ti sembra normale che voi create un problema ed io devo pagare per risolverlo?"
Lei: "Purtroppo non ci sono altre soluzioni dal momento che sei all'estero. Se mi dai il tuo numero di cellulare ti chiamo li' e ti autentico".
Io: "Come il mio numero di cellulare?"
Lei: "Si', mi dai il tuo numero di cellulare, io ti chiamo li' a tue spese, ti autentico e cambiamo la password"
Io: "Ma quanto mi costa che mi chiami sul numero inglese? Gia' che pago io, magari mi costa meno chiamare il 190 da qua".
Lei: "Ah ma io non posso chiamarti sul numero inglese, posso solo chiamarti su un numero italiano in Italia".
Io: "Perdonami, ma se e' da 10 minuti che ti sto dicendo che a) sono all'estero b) il mio numero italiano non funziona, come pretendi di chiamarmi su un numero italiano in Italia?"
Lei: "Vero".
Io: "Vero che? Quindi posso solo chiamare il 190 dall'estero."
Lei: "Mi sa di si'".

venerdì 3 agosto 2012

Vodafone e la SIM scaduta - Capitolo 1 - Il 190

Sabato 30 Luglio, alle 2 del pomeriggio circa, mentre sono in coda davanti al bancone della Hertz dell'aereoporto di Genova, decido di chiamare Depa per chiedere se sono gia' in spiaggia. Da li' a poco li avrei raggiunti a Borghetto - code sulla A10 permettendo. Accendo il mio cellulare italiano, e con sorpresa noto il messaggio "servizio limitato" al posto del solito "Vodafone IT".

Spengo e riaccendo il cellulare. Nulla, sempre "servizio limitato". Provo a fare il furbo e chiamare lo stesso, ma una voce registrata mi dice che il numero e' abilitato solo per chiamate d'emergenza. Dentro di me penso che la mia e' una chiamata d'emergenza, dato che se non so in che spiaggia sono i miei amici, e' dura che li trovi. Poi penso che la signorina della voce registrata ha un concetto di emergenza diverso dal mio. Poi penso che penso troppo, tiro fuori il cellulare inglese e li chiamo da li'.

Durante il pomeriggio interrogo i miei amici sul problema del servizio limitato, e capisco che probabilmente la mia scheda e' scaduta, ma non c'e' da preoccuparsi, dato che posso riattivarla.

30/07/12 - 4.00pm - Prima chiamata al 190

Dal momento che non posso chiamare il 190 col mio cellulare, chiamo col cellulare di uno dei miei amici. L'operatore, Bora, sembra gentile e pratica. Dopo aver esposto il mio problema, Bora mi dice che  la scheda e' stata effettivamente disattivata in quanto e' scaduta, ma lei puo' riattivarla subito. La procedura di attivazione puo' durare fino a 24 ore, passate le quali il mio cellulare verra' attivato e potro' fare una ricarica.

Sembra semplice. La serata passa tranquillamente tra birra e farinata di Verzi. Ogni tot lancio uno sguardo al cellulare, che impietosamente continua a darmi il messaggio "servzio limitato". Io e i miei amici ci avventuriamo in ipotesi di batch job notturni lanciati a Ivrea per riattivare le schede, ma le ore passano e nulla accade.

Il giorno dopo decido di comprare una ricarica da 5 euro, mentre aspetto di avere la scheda riattiva. Si fanno le 4pm, e la scheda e' ancora staccata. Passa qualche ora, e decido di effettuare la ricarica dal numero Vodafone del mio amico, pensando che magari la scheda ha bisogno di una ricarica per attivarsi. La ricarica va a buon fine, ma la scheda e' sempre disattivata.


31/07/12 - 7.00pm - Seconda chiamata al 190

Chiamo il 190 per chiedere lumi. Antonio risponde questa volta. Antonio dice che a lui la scheda risulta attiva, e che probabilmente e' smagnetizzata. In quel caso, dovrei cambiare scheda. Scheda smagnetizzata? Ma cosa vuol dire? Mi sembra strano che una scheda sia selettivamente smagnetizzata sulle frequenze della Vodafone. Posso accedere alla rubrica della scheda, effettuare chiamate di emergenza, navigare i servizi Vodafone installati sulla scheda. Come fa ad essere smagnetizzata? Mi sa tanto che Antonio voleva sbarazzarsi della mia chiamata, e la scusa della scheda smagnetizzata e' la prima cosa che gli e' venuta in mente.

31/07/12 - 9.00pm - Terza chiamata al 190


Un po' seccato dalla risposta di Antonio, chiamo di nuovo il 190. Questa volta c'e' Sara dall'altra parte della cornetta. Sara mi racconta che il mio numero e' attivo, ma devo aspettare 48 ore prima che possa prendere la linea. Ora cerco di spiegare a Sara che e' la terza volta che chiamo il 190, e che su 3 operatori ho ottenuto 3 risposte diverse. Sara dice che lei ha ragione e gli altri hanno torto. Beata lei, io continuo ad avere i miei dubbi, ma me li tengo per ora.

La serata passa allegramente con una birra e una pizza a Tovo San Giacomo, i miei amici tornano a Torino, io vado a bere qualcosa da Giorgio e poi torno a casa. Il giorno dopo torno a Genova, poso la macchina, ed in aereoporto controllo il cellulare. Ancora "servizio limitato". 48 ore non sono ancora passate, per ora Sara ha ancora ragione.

Torno a Londra. Dopo 48h dalle 9pm di Domenica sera, c'e' ancora "servizio limitato". Mi sa che Sara si sbagliava, quanto Bora e Antonio.

Vodafone e la SIM scaduta - Intro

Quella che vi andro' a raccontare e' la storia di una SIM Vodafone scaduta e del tentativo di riattivazione da parte del suo proprietario (il sottoscritto). Il mio obiettivo non e' (solo) quello di esporre al lettore quanto il customer care della Vodafone faccia schifo, bensi' quello di fornire una semplice e pratica guida per la riattivazione della SIM scaduta alle generazioni future.

Partiamo da alcune considerazioni iniziali. Sono cliente Vodafone da 16 anni circa, ho sempre tenuto lo stesso numero ed ho cambiato il piano tariffario si' e no un paio di volte. I 16 anni di fedelta' alla Vodafone sono dimostrati dal fatto che la mia scheda ha ancora inciso il logo verde della Omnitel sul retro. Per i piu' piccoli, Omnitel era il nome della societa' comprata da Vodafone all'inizio del XXI secolo.

In questi 16 anni, non ricordo di aver mai avuto particolari problemi con Vodafone. Il servizio ha sempre funzionato, la ricezione era eccellente pressoche' ovunque, nessuna perdita di credito. Negli 5 ultimi anni ho usato il numero sempre meno, dato il mio allontanamento dai patri confini. Essendo conscio che ogni SIM italiana ha una data di scadenza (come il latte, per intenderci), ho sempre cercato di ricaricare la SIM almeno una volta l'anno, per prolungare la vita del mio numero italiano. E' comodo infatti avere un numero italiano per quei pochi giorni che torno in Italia, dati i costi proibitivi del roaming internazionale.

Succede che negli ultimi 12 mesi mi sono completamente scordato del numero italiano e della sua scadenza. Idiota io, lo ammetto: avevo un task su RTM con scritto "Ricarica la SIM italiana", ma l'ho completamente ignorato a causa di una cattiva gestione delle liste.

La scorsa settimana torno in Italia per un weekend al mare, e con mia sorpresa mi ritrovo con la mia SIM italiana disattivata. Dopo una reazione iniziale del tipo "Cazzo, perche' non funziona?", alcuni amici mi illuminano sul fatto che la mia SIM potrebbe essere scaduta, e che quindi Vodafone potrebbe avermi disattivato il numero. Il mio cellulare infatti mi dava il messaggio "servizio limitato", che nel suo vocabolario significa "ciccio, non trovo una rete a cui agganciarmi, puoi solo chiamare il 112 e ringraziami gia' che te lo faccio fare".

Un giro di consultazione con gli amici e scopro che:

  1. Vodafone disattiva i numeri dopo 12 mesi dall'ultima ricarica.
  2. Vodafone puo' riattivare i numeri, su richiesta.
  3. Una legge Bersani del 2007 stabilisce che l'operatore (Vodafone), in caso di cancellazione del numero, debba ridarti il credito residuo sulla scheda.
Forte di questa introduzione al fantastico mondo delle SIM scadute, decido che e' possibile avere il numero riattivato da Vodafone. E per averlo riattivato, devo semplicemente chiamare Vodafone e farmelo riattivare. Insomma, non dovrebbe essere una cosa complicata.

E qui inizia la storia.