domenica 28 agosto 2016

7 giorni ad Hong Kong

Dopo 7 giorni ad Hong Kong, inizio a prendere un po' le misure sulla citta', i suoi abitanti ed i modi di vivere delle persone. E' sicuramente una visione parziale, fatta da una persona che e' arrivata Domenica scorsa in citta' e ha girato si' e no tre zone di Hong Kong. Non pretendo assolutamente di aver capito alcun che' della cultura e delle usanze locali, e non voglio giudicare le maniere del posto. Di seguito scrivero' delle cose curiose che hanno attratto la mia attenzione, curiose perche' diverse dalle mie abitudini Londinesi.

Non so se i cinesi mangino anche in casa, ma a giudicare dal numero di bar, ristoranti, tende con sgabelli che si trovano in giro, direi che mangiano tanto fuori, ad ogni ora del giorno. Io e Ida leggevamo tempo fa che e' abbastanza conveniente mangiare fuori, e dal momento che molte case non sono attrezzate con delle cucine, si fa di necessita' virtu' e si mangia fuori casa. Dipende tutto ovviamente dalle zone: ad Hung Hom, dove mi trovo in questo momento, e' abbastanza facile mangiare molto con meno di $100 (circa £10), mentre a Central o nelle zone con piu' expat i prezzi salgono a $200. I ristoranti applicano un 10% di service charge, leggermente inferiore al 12.5% Londinese, e non e' abitudine lasciare tips. Mi piace un casino che la gente ti da il resto con due mani: immaginate che dovete prendere il resto di $10, la cassiera vi dara' il resto tenendo la banconota dalle due estremita' usando l'indice e il pollice di entrambe le mani per farvela vedere prima di progervela. Carinissimo.

I pedoni rispettano i semafori, una cosa che a Londra ho visto fare raramente. Mi ha stupito quando, in una strada deserta ma col semaforo rosso, molti (non tutti) Cinesi erano fermi ad aspettare il verde prima di attraversare. Mai vista una cosa simile ad Oxford Circus! In compenso, le macchine non rispettano le strisce pedonali, esattamente come in Italia. La citta' e' essenzialmente pulita, non ho visto nessuno gettare in strada cartacce o sigarette, e parlando di sigarette, ho visto poca gente fumare.

Gli abitanti di Hong Kong fanno la fila per salire sui bus, e sono molto piu' ordinati degli Inglesi da questo punto di vista. Il problema pero' e' che quando, per qualche motivo, non fanno la fila (i.e. quando devono salire sulla metropolitana), non hanno un minimo riguardo per le persone a fianco a loro e si accalcano sui mezzi come se non ci fosse un domani. Stessa storia quando devono scendere da un mezzo, ti vengono addosso senza problemi. Ah, se mai vi capita di prendere i bus o di girare in citta' con uno smartphone, non fate troppo affidamento al GPS. Non riesco ancora a capire come mai, ma il GPS non e' troppo accurato in questa citta', e sbaglia la posizione di parecchio. No, non e' un mio problema del cellulare, perche' ne ho parlato con altri e sembra che tutti abbiamo lo stesso problema! Se non altro, il segnale del cellulare e' onnipresente: tunnel stradali, metro, edifici giganteschi, ovunque.

Non ho ancora capito perche', ma pochissimi usano le infradito in questo paese. Con il caldo e l'umidita' di questi giorni, mi sarei aspettato di vedere tutto tranne persone con scarpe da ginnastica pesanti. Invece, pochissimi in infradito, pochi con sandali, quasi tutti con scarpe da ginnastica. In compenso, non si fanno problemi a correre a torso nudo, cosa che se ti metti a corrrere a torso nudo a Londra ti fermano in un nano-secondo. A proposito di caldo e umido, l'aria condizionata qui va come l'acqua: ogni locale chiuso (e non parlo solo di negozi, ma anche di metropolitana, bus e taxi) ha l'aria condizionata. A parte lo shock termico di passare da una temperatura esterna di 35 gradi ai 22 condizionati, e' un gran piacere trovare sollievo negli shopping centres quando si gira la citta'.

Per finire, una considerazione sulla lingua. Fuori da Central o altri quartieri preferiti dagli expat, la lingua e' Cinese, e solo Cinese. In queste zone infatti, i negozi sono attrezzati con uno o due membri dello staff che parlano un pochino di Inglese, ma neanche tanto. La cosa mi ha stupito abbastanza, essendo Hong Kong uno stato ufficialemnte bilingue, ma tant'e', questa e' la realta. Detto questo, anche se non si parla Cinese, ho trovato le persone molto disponibili ad aiutare altre persone come me perse nel mezzo di una bus junction, o indecise su cosa prendere per cena. Nessuna remora, nessun risentimento post-coloniale, anzi, un sorriso e via.

lunedì 22 agosto 2016

Prime impressioni di Hong Kong

Se dovessi descrivere Hong Kong con due aggettivi dopo il primo giorno, direi che la citta' e' caotica ed intrigante al tempo stesso. Dopo 24 ore che sono atterratto, ho vissuto un mix di emozioni diatmetrarlmente opposte, dal "questa e' la citta' perfetta, non voglio piu' andarmene" a "fatemi tornare a Londra subito".

Ho trovato un appartamento su AirBnb come prima casa, per un mese e qualcosa. L'appartamento si trova ad Hung Hom, un quartiere popolare di Kowloon. La prima cosa colpisce di Hong Kong e' la densita' per metro quadro di persone e cose. La citta', non potendosi sviluppare troppo in orizzontale per via delle montagne, si e' spinta verso il cielo senza ritegno, riempiendo ogni rione di palazzi altissimi, tutti uno attaccato all'altro. Questo fattore fa alzare la densita' ed il concentramento di persone ad un numero impressionante, persone che intasano poi marciapiedi, strade e mezzi pubblici. Iniziamente avrei pensato che questa mancanza di spazio mi fosse soffocante, in realta' posso dire che non la sento piu' di tanto. La metropolitana intasata c'era anche a Londra al mattino nelle ore di punta, Oxford Street e'spesso piena di gente, ed i palazzi della City e Canary Wharf sono alti uguale. Il mio appartamento e' minuscolo (una stanza piccola con un letto, un bagno con doccia e wc tutto in uno), ma ci posso sopravvivere per qualche mese nel frattempo che io e Ida cerchiamo lavoro.

Quello che non mi aspettavo e' la poco conoscenza dell'Inglese. Avevo sentito pareri discordanti prima di partire, da chi diceva che nessuno parla una parola di Inglese, a chi mi aveva detto che ce la si cava facilmente con l'Inglese. Vivendo a Hung Hom, un quartiere molto cinese e poco expat, mi son trovato parecchie volete di fronte a persone che non parlano una parola di Inglese. Quindi mi chiedo: ma gli Inglesi, che diavolo hanno colonizzato a fare? Come e' possibile che non ci sia un cane che parli la lingua, se non Cantonese o Mandarino? Il fatto di non capire nulla di quando la gente parla mi ha fatto ricordare dei primi tempi ad Edinburgo, circa 10 anni fa. Anche la non capivo niente quando la gente parlava, e mi seccava parecchio. Questo mi fa venire voglia ancora di piu' di imparare il Cinese, voglia che avevo gia' prima ma era passata un po' in secondo piano.

Ora apriamo la rubrica de "Due cose a caso che mi sono piaciute e non". Mi piace che la gente faccia la coda ai bus, molto di piu' di come la fa a Londra; mi piace non sentire uno suonare un clacson neanche per sbaglio, nonostante il traffico. Non mi piace invece che la citta' sia sporca, i Cinesi sembrano curare veramente poco il decoro cittadino; e non mi piace che la gente sembri triste, magari perche' vivono in cubicoli?

Dopo la prima giornata, prevale di gran lunga l'emozione di di scoprire una citta' e piu' in genere una cultura nuova. Penso che rimmaro' qua un bel po'.

venerdì 12 agosto 2016

Hong Kong, è iniziato tutto così

Una settimana e partiro' per Hong Kong. Esattamente il 20 Agosto, alle 9 del mattino, saliro' su un aereo direzione Hong Kong sola andata. Ma perche'? Tutto e' iniziato a Marzo scorso...

Esattamente il 6 Marzo scorso ero in treno diretto a Brighton. Io ed Ida avevamo deciso di passare un weekend sulla ridente riviera Britannica, e durante il tragitto in treno tra Londra e Brighton ci siamo messi a chiacchierare di come vedevamo il nostro futuro, e soprattutto dove lo vedevamo.

Ho sempre desiderato viaggiare, vedere nuovi posti, esplorare nuove culture. Anni fa non mi sarebbe dispiaciuto trasferirmi da qualche altra parte nel mondo, tipo negli Stati Uniti, o Dubai, o Singapore. Dopo aver lasciato Torino, non sono mai stato nello stesso posto per piu' di due o tre anni, e l'idea di spostarmi fuori dal Regno Unito mi aveva sempre allettato.

Poi 5 anni fa sono arrivato a Londra, ho comprato casa, ho costruito un giro di amicizie.. ed una cosa tira l'altra, finisco per mettere le radici nella capitale. Il mio desiderio di viaggiare viene progressivamente fermato da una paura di non riuscire a mantenere gli impegni (qua la parola impegni e' la traduzione dall'inglese della parola commitment, lo preciso perche' non riesco a trovare un traduzione migliore) che mi son creato intorno a me. La casa prima di tutto: ho un mutuo da pagare, e l'idea di non riuscire a pagare la rata mensile per qualche motivo mi preoccupa. Poi ho un lavoro ben pagato, ed a Londra ci sono altri migliaia di lavori pagati ancora meglio da poter cercare. Per farla breve, queste preoccupazioni mi avevano fatto salire una paura che l'idea di andare via da Londra e riniziare da capo non era piu' una cosa per me.

Poi c'e' stato quel viaggio in treno agli inizi di Marzo. Ida vorrebbe viaggiare, io le ho parlato che pure io vorrei viaggiare, ma ora mi sento bloccato. Parlando, Ida mi ha fatto riflettere su queste mie paure, e sul fatto che tutte queste preoccupazioni si possono superare, basta volerlo veramente.
  • Il mutuo per la casa si ripaga semplicemente affittando la casa. Siamo a Londra, non in un paesino nel mezzo della Lucania, le case si affittano con la facilita' con cui si beve un bicchier d'acqua. Ci sono fior fiore di agenzie che gestiscono gli affitti, o su AirBnB o a lungo termine, dipende cosa si vuole.
  • Il lavoro lo si trova. Certo, fuori dal Regno o dall'Europa mi servirebbe un visto, ma dopo aver speso fior fior di £££ nel mio MBA, una buona carriera fino a questo punto, una qualificazione tecnica, non mi aspetto di avere particolari problemi.
  • Non si riparte da zero. In questi anni ho costruito abbastanza, ho salvato anche qualche soldo recentemente. Insomma, non e' proprio come quando sono andato ad Edinburgo una decina d'anni fa, dove partivo da zero. In questi anni ho costruito una rete intorno a me, che dovrebbe ripararmi da ogni problema.
Questo discorso e' venuto in concomitanza con il programma di scambio che la mia universita' organizza ogni anno. Infatti, la LBS da l'opportunita' ai propri studenti di fare l'ultimo term in un'altra top university in giro per il mondo. C'e' un processo di selezione dato il numero di posti limitato, e gli studenti sono invitati ad inviare delle preferenze sull'universita' in cui vorrebbero passare l'ultimo term e il motivo per cui vorrebbero andare. Le migliori richieste vengono premiate con l'accesso all'universita' preferita.

Ho colto la palla al balzo, e ho messo la mia preferenza per la top university di Hong Kong, la HKUST. L'idea e' che se fossi stato preso, io e Ida ci saraemmo trasferiti ad Hong Kong a Settembre. Bene, il 4 Aprile, dopo aver avuto la mia prima esperienza nei banyas pubblici di Mosca, la LBS mi comunica che sono stato accettato alla HKUST. Figata, si parte per il South East Asia!