domenica 28 gennaio 2007

Sull'arrivo ad Edinburgo

E' oramai passata una settimana da quando sono ad Edinburgh, e di cose ne sono successe troppe. Purtroppo solo ora ho un tetto e una connessione stabile, quindi da qua a una settimana postero' frequentemente i fatti che son successi in questi giorni, per poi mettermi al pari.

Iniziamo dal viaggio!

Dopo una notte passata in chupiteria con Carlo, Raffa, Depa, Ivan, Enry e tipa (dov'erano Tony e Simo?? Mah.. poco affidabili quei due!) e' iniziata la mia avventura edinburghese. Ho finito di preparare la valigia in mattinata, per quello mi sono svegliato un po' presto. Un po' di maglioni, un po' di magliette, un po' di camice, 'no mamma quello non me lo porto dai, ho gia' quell'altro..', insomma le solite cose! Alla fine la valigia pesava 15.6kg, il bagaglio a mano 9.2kg: al pelo, dato che ste low cost consentono 15kg per la stiva e 10kg a mano, possibilmente solo UN bagaglio a mano.

Alle 10 e 30 un Boeing 737 della compagnia Ryanair si e' alzato in cielo da Caselle, destinazione London Stansted. Era la prima volta che prendevo Ryanair, e a parte una sorpresa iniziale nello scoprire che uno si poteva sedere dove diavolo voleva, e' stato come prendere un pullman di liceali in gita scolastica: c'era un macello che non si poteva neppure leggere in pace. Il viaggio dura due ore, nulla di particolare: tutti si aspettavano di vedere dei paesaggi lunari a Londra dopo l'uragano che due giorni prima si era abbattuto su tutta la Gran Bretagna, invece nulla di particolare, solo un po' di venticello.

Una volta atterrati, vado subito a rifare il check in per Edinburgh. Avevo paura che non mi facessero imbarcare il bagaglio dato che era un po' piu' pesante di quanto il limite consentisse, ma non han fatto storie. Qua, a differenza che a Caselle, mi hanno fatto accendere il Mac, per vedere forse che non si piantava come un Windows.. boh! Mi hanno anche fatto togliere le scarpe, e mi han perquisito dalla testa ai piedi. Detto questo, mancava una cosa: il gate da dove partire alla volta di Edi. Non so che diavolo mi e' passato per la testa, ho guardato sul biglietto ed ho scambiato il gate con un numero di sicurezza, cosi' ho preso il trenino verso quel terminal. Dapprima non ci faccio molto caso: dato che il gate che cercavo non esisteva in quel terminal, ho chiesto all'ufficio informazioni e loro mi han risposto di aspettare il volo in un altro gate, sempre in quel terminal. Cosi' faccio una lauta merenda allo Starbucks locale, mi attacco ad internet, cazzeggio un po'. Il volo era alle 3 e 1/2, erano circa le 3 ed in tutti i monitor del terminal non compartiva il mio volo per Edi. Allora inizio un pelo a preoccuparmi, quindi richiedo informazioni. Sta volta scopro che il gate che cercavo era in un altro terminal, ed ovviamente non potevo andare perche' i trenini che portano da terminal a terminal sono a senso unico. Allora un addetto mi fa andare in pista con lui e con una camionetta mi porta all'altro terminal, dove finalmente trovo il gate giusto! Wow, quasi rischiavo di rimanere a Londra!

Il viaggio procede come quello da Torino a Londra: noioso e rumoroso. Avevo accanto a me una grassa ragazza inglese che non ha fatto che bere alcolici per tutto il viaggio: mischiava Jack Daniels con Red Bull.. uno schifo che solo lei poteva bere!!
L'aereo era pieno zeppo di italiani, che tra tutti erano ancora i piu' composti e civili. Scesi ad Edinburgh dopo un'oretta e mezza di viaggio, la pioggerella immancabile e un vento della miseria mi ha fatto ricordare dov'ero: SCOZIA!

Prendo l'autobus 100, che per 3£ ti porta dall'aereoporto a Waverley Bridge, presumibilmente il centro citta'. Il viaggio e' accompagnato da simpatici omoni scozzesi che cantano canzoni incomprensibili, ma dallo stesso timbro delle nostre 'Osteria numero 100.. paraponziponzipon'. Dopo qualche incomprensione sulla fermata a cui dovevo scendere (cacchio non era difficile, era l'ultima!!) mi ritrovo solo, con la pioggia, due valige in mano, sul buio Waverley Bridge: e ora?? E ora bisogna andare all'ostello! Io furbo furbo mi ero fatto una mappa con Google Maps che ti portasse dal Bridge all'ostello, in una via chiamata Cowgate (porta della mucca? ma che diavolo di nomi hanno!). Inizio subito ad accorgermi che le vie di Edinburgh sono simili alle vie di San Francisco: pendenza del 3000%! Dopo essere arrivato sul cucuzzolo di Bank Street, scendo per Victoria Street, e dopo un po' di viuzze mi trovo finalmente all'ostello! Budget Backpackers, ti domero'!

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