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domenica 26 giugno 2016

Fear not, little britain

Ormai l'esito del referendum lo sanno anche i muri: il popolo ha votato brexit, e brexit sia. E ora? La Camera dovrebbe prendere atto del risultato del refendum e uscire dall'Unione, ma ho l'impressione che le cose andranno diversamente.

Venerdi' mattina mi sono svegliato abbastanza impanicato, dal momento che mi trovavo nella minoranza delle persone che aveva votato Remain. Da buon Inglese naturalizzato, mi sono fatto una tazza di te, e poi un'altra, ed un'altra ancora. Ho letto mille commenti su Guardian, Independent, Standard, e BBC, e dopo due giorni mi sono deciso a dire la mia. Non staro' a parlare delle ragioni per cui la maggioranza della popolazione votante ha deciso di uscire dall'Unione, ma faro' delle considerazioni su due cose curiose che sono successe ieri.

La prima e' stata la faccia da funerale di Gove e Johnson durante la conferenza stampa sulla vittoria dei Leave. Insomma, avete vinto il referendum! Guardate quel pirla di Farage come esulta! Quei due no invece: la tirano lunga su come Cameron, che da poco ha annunciato le sue dimissioni da Primo Ministro, e' stato un buon politico, coraggioso ecc ecc. Belle parole, ma perche' indugiare cosi' su Cameron? E perche' sti musi lunghi? Stanno forse realizzando la cazzata immane (aka suicidio politico) che hanno fatto?

La seconda cosa e' un fatto che non e' avvenuto. Sappiamo oramai tutti le cazzate che si sono dette durante la campagna elettorale: Farage che ritratta sui £350M all'NHS, Hannan sull'immigrazione, e chi ne ha piu' ne metta. Be', una e' passata piu' in sordina: Cameron aveva promesso che se vincevano i Leave, lui avrebbe iniziato le procedure per l'uscita dall'UE il giorno dopo il voto (avrebbe invocato il famoso Articolo 50 del trattato di Lisbona), prendendosi quindi tutte le responsabilita' annesse. Be', non l'ha fatto: con il suo discorso di uscita, ha detto (parafrasando) "io me ne vado, ora sono cazzi vostri (Gove e Johnson) uscire dall'UE e spiegare al popolo tutte le stronzate che avete detto".

Insomma, Cameron non si prende la resposabilita' di uscire dall'Unione, dicendo che sara' responsabilita' del nuovo PM farlo. E chi sara' nuovo PM? 99% Johnson. Vuoi vedere che ieri Johnson era un po' preoccupato perche':
  • Non si aspettava che i Leave vincessero
  • Cameron non ha nessuna intenzione di invocare l'Articolo 50
  • Sara' lui stesso che dovra' premere il grilletto, prendendosi tutte le conseguenze quando i suoi elettori vedranno nero su bianco che poveri sono, e poveri rimangono, con o senza Unione
Johnson non e' stupido. Fa il buffone, ma non e' stupido, ma purtroppo non e' neanche coraggioso. Dovra' trovare una via d'uscita, ce ne sono varie che ho sentito fin'ora:
  • Chiamare un secondo referendum. L'Irlanda l'ha fatto due volte in materia Europea, ma si trattava di cose diverse. In piu' Cameron ha chiaramente detto che il referendum e' uno ed uno solo - nessun foreverendum.
  • Non ratificare il voto del referendum. Il referendum non ha validita' legale, quindi il parlamento potrebbe ignorarne il risultato. Sarebbe un po' una stronzata, e giustamente la gente andrebbe a Westminster a prendere tutti i parlamentari a sassate.
  • Temporeggiare. Per ora questa e' la tattica, ma a Bruxelles invece vorrebbero velocizzare un po' le procedure.
E poi c'e' un'opzione un po' esotica: il veto della Scozia. Secondo alcuni trattati tra UK, Scozia e UE, il parlamento Scozzese ha diritto di veto su materie riguardanti l'UE. Ora, sicuramente non farebbe aumentare l'amore tra Inghilterra e Scozia (se mai ci sia stato amore), ma potrebbe togliere Johnson dagli impicci.

venerdì 24 giugno 2016

In

E chi sono io per non contribuire ai mille post sul Brexit che riempiono le prime pagine dei giornali e le bacheche di Facebook?

Questa mattina, intorno alle 8 e mezza, mi sono recato a votare sulla permanenza o meno del Regno Unito all'interno dell'Unione Europea. Ho votato Remain, dopo le seguenti considerazioni.

Iniziamo da come e' nato questo referendum. Nel 2013, David Cameron (leader del partito conservatore britannico), promette un referendum sull'Unione Europea in caso vittoria alle prossime elezioni. In quel periodo i conservatori stavano perdendo voti e parlamentari a favore dello UKIP, un piccolo partito populista che faceva forza su temi come immigrazione, nazionalismo e sentimenti anti-europei. Cameron decise cosi' di arginare questa emorragia proponendo il referendum, credendo di dare un contentino agli euro-scettici del suo elettorato e confidando che la maggioranza del popolo avesse comunque con spirito europeista. Una scommessa molto azzardata sul futuro del paese a fronte di una piccola vittoria all'interno del partito. Cameron vince le elezioni, e deve fissare una data per il referendum.

La campagna referendaria e' una campagna basata tra le bugie di chi vuole l'UK fuori dall'UE e le previsioni nefaste di chi vuole che rimanga dentro. Da una parte lo UKIP e vari parlamentari conservatori che sparano stronzate su quanto l'UK contribuisce all'Unione, dall'altra economisti, istituzioni, labouristi, e conservatori tra cui Cameron stesso che dicono quanto male farebbe l'uscita dall'UE all'economia britannica. Una campagna becera, con insulti a sfondo razzista ad Europei e immigrati in genere, culminata con l'uccisione di una parlametare labourista da parte di uno squilibrato. Come per Cameron, abbiamo gente come Johnson, Gove e Farage che gioca col futuro di 60 milioni di persone solo per una sedia da primo minstro.

Tutto questo ha portato alla concezione del referendum come uno scontro tra l'elite della popolazione, che vede nell'Unione un modo per accrescere le proprie ricchezze, e la gente comune colpita dalla crisi, che vorrebbe dazi e confini per migliorare il proprio stato sociale. Insomma, una guerra di classe che c'entra ben poco con l'Unione Europea e le ragioni per stare o rimanere all'interno dell'Unione.

Scelgo di rimanere per le seguenti ragioni:
  • Personali: ho una casa nel centro di Londra, siamo nel mezzo di una bolla speculativa immobiliare, e ci sono alte probabilita' che la bolla scoppi se l'UK esce dall'Unione.
  • Ideologiche: credo in un'Europa ed in un mondo senza confini - senza sembrare John Lennon, mi sta veramente sulle palle dover fare visti per andare a lavorare in paesi fuori dall'UE.
  • Economiche: la riduzione di barriere e dazi non puo' che aiutare l'espansione dell'economia di un dato paese. Prendete un qualsiasi libro di macroeconomia e leggetevelo, bene.
  • Storiche: l'Inghilterra ha fatto la storia Europea esattamente come ogni altro stato Europeo, e condividiamo valori e principi col continente.

giovedì 15 dicembre 2011

Disoccupazione dalle mie parti

Pare che ci siano 2.64 milioni di persone disoccupate sull'isola. Di questi 2.64 milioni, poco meno della meta' (1.03M) sono giovani tra i 16 e 24 anni, il 22% di questa fascia di popolazione.

Ha ancora senso fare armi e bagagli e spostarsi in Inghilterra? Il report dell'ufficio nazionale di statistica (da cui e' tratto l'articolo della BBC citato sopra) riporta un dettaglio dell'occupazione tra i cittadini UK e i cittadini non UK. Il numero di cittadini non UK impiegati in questo ultimo anno e' salito a 2.56M (+147K dall'inizio dell'anno), mantenendo stabile la percentuale di cittadini non UK occupati al 68,3%. Possiamo quindi dedurre che:

Cittadini non UK 16-64Oct 2010Oct 2111
Occupazione68,3%68,3%
Occupati2.41M2.56M
Totale3.53M3.75M

C'e' ancora gente che migra in UK, per studio o per lavoro. Non sappiamo se i nuovi occupati (147K) siano persone appena arrivate in UK o meno, e non sappiamo neppure che tipo di lavoro abbiano trovato. Non sappiamo la loro fascia di eta', non sappiamo la loro locazione nell'isola. Ma ci sono, e sono un bel numero. Purtroppo questo report - come molti altri - non risponde alla domanda sull'opportunita' di spostarsi in Inghilterra o meno, ma sappiate che ci sono (almeno) 147K persone circa che durante l'ultimo anno lo hanno fatto. Chi vi scrive fa parte di quel 68.3% da 5 anni.

giovedì 1 settembre 2011

Sul perche' non scrivo piu'

Ok, forse sono l'unico a cui frega a qualcosa di sto blog. Eppure Domenica scorsa, a casa di amici, si e' iniziato a parlare di blog, ed e' venuto fuori che non scrivo piu' sul blog perche' sono condizionato dal titolo.

Un mio amico ha da poco iniziato un blog, dove parla un po' di politica, un po' di cazzi suoi, un po' di roba filosofica. Il blog si chiama "Appunti" e ci scrive un po' di tutto sopra: alla fine, tutto puo' benissimo essere categorizzato come appunto. Partendo da questo, e' venuta fuori la discussione sul mio blog, ed il motivo per cui io non scrivo piu'. Il mio blog, questo blog, si chiama vado via da casa, perche' quando me n'ero andato ad Edinburgh a studiare ero effettivamente andato via da casa e volevo raccontare quell'avventura.

Ma andare via da casa e' una fase transitoria, che ha un capo e una coda. Analizzando la frequenza dei post per anno, direi che casa l'ho trovata circa nel 2009:

  • 83 post nel 2007
  • 63 post nel 2008
  • 15 post nel 2009
  • 11 post nel 2010
  • 7 post nel 2011 so far
Nel 2009 ho messo una pietra sopra al fatto che son andato via da casa, e paradossalmente sono tornato al punto di partenza, solo 1000 miglia piu' a nord ovest di dove sono partito.

Tutta questa pallosissima analisi per dire che non scrivo perche' non c'ho piu' un cazzo da scrivere. Rileggevo i primi post, avevo scritto dell'avventura di aprire un conto in banca o di andare alla posta, perche' effettivamente i primi mesi erano un'avventura. Ora boh, se dovessi scrivere di quando vado in banca e' solo per insultare il solito consulente finanziario che vuole propormi il nuovissimo-edge-funds-che-mi-fara'-guadagnare-miliardi-e-che-ora-e'-troppo-sottovalutato (chi sa come mai eh..), oppure se devo andare in posta mi incazzerei per la coda. Insomma, non troppo diverso da quando stavo a Torino e andavo a parlare in Fineco o alla posta di c.so Taranto. Altro che non troppo diverso, e' fin troppo uguale. 

Il fatto e' che avrei pure voglia di scrivere, ma il titolo mi frega. Quindi i casi sono due: o cambio titolo, o cambio vita. Ovviamente cambiare titolo al blog sarebbe piu' facile, eppure questo titolo mi ispira parecchio, ed ultimamente ho lavorato per andar via da casa, di nuovo. Spero alla fine dell'anno di aver modo di riaprire il blog degnamente!

martedì 8 febbraio 2011

Parliamo un po' di tasse

Ho cosi' tanta voglia di studiare stasera che scrivo un post sulle tasse in UK.

Prendo spunto da una lettera che mi e' arrivata Sabato scorso, dove l'ufficio delle imposte britannico, l'HMR&C, mi ha fatto gentilmente notare che nel lontano 2007 ho pagato meno tasse del dovuto. L'importo richiesto e' di £324, penny piu' penny meno, che verra' spalmato sulle detrazioni dell'anno prossimo.

Come sono tassati i dipendenti in UK? Non e' troppo complicato: in un caso normale, lo stipendio e' tassato come segue:
  • £0 - £6475 = 0% (default free allowance)
  • £6476 - £37400 = 20%
  • over £37400 = 40%
La tabellina si legge in questo modo: le prime 6000 sterle non sono tassate, poi a stipendi annui fino a 37400 si e' tassati il 20%, ed il resto e' tassato al 40%. La free allowance e' variabile, in base alle detrazioni che uno richiede ogni anno (per esempio, donazioni alle charity o agli ordini professionali sono detassati). I piu' pignoli si vadano a vedere questa sezione, dove la gemella grassa della signora Fletcher spiega ogni dettaglio delle tasse.

L'ufficio delle imposte e l'azienda si scambiano dati per generare un codice per ogni dipendente, chiamato codice PAYE. I tre numeri che formano questo codice identificano l'ammontare della free allowance: se una persona non ha alcuna detrazione, il suo codice sara' con buona approssimazione 647L (dove L e' una lettera generata in base a questa tabella).

Dato che e' abbastanza semplice calcolare quanto si paga di tasse all'anno, non mancano i programmini che fanno questo conto per voi: il mio preferito e' listentotaxman.com, ora pure per iphone!

Ma torniamo a noi: come son riusciti a sballare un sistema cosi' semplice? Perche' nel lontano 2007 ho pagato meno tasse? Il problema e' nato quando ho iniziato all'Atos Origin. L'anno fiscale UK va dal 1 Aprile al 31 Marzo, ed ho iniziato a lavorare per la Atos il 15 Ottobre 2007, circa a meta' dell'anno fiscale. Quelli della Atos credevano che fosse il mio primo impiego dell'anno, quindi hanno applicato tutta la free allowance sul sullo stipendio dal 15 Ottobre 2007 fino al 31 Marzo 2008. Piccolo problema: io avevo lavorato al Citrus Club dal 1 Aprile 2007 fino al 31 Agosto 2007, erodendo parte della mia free allowance. Nel frattempo le tassazioni sono cambiate, ed alla fine quello che devo all'erario e' £324.

Il problema e' stato oggetto di ampia discussione in ufficio - ok, non ho troppo da fare in questo periodo! I punti salienti della discussione:
  • Ma com'e' che dopo 4 anni quelli dell'ufficio delle tasse si svegliano e vengono a chiederti il conto a casa?
  • Ma se loro hanno sbagliato a fare i conti, non sono loro che devono pagare? (punto caldeggiato da me in persona)
  • Alla fine ci ho guadagnato, per via dell'inflazione (magra soddisfazione)

domenica 9 maggio 2010

Dedica

Dedicato a tutti quelli che appena sanno che sono italiano iniziano a rompermi i coglioni con discorsi inutili:
  • Non me ne frega un cazzo dell'ultimo viaggio che hai fatto a Venezia, ed in particolare che ti hanno fottuto minimo 20 euro al bar in piazza San Marco per due caffe': sei idiota, fattene una ragione. E se non era a Venezia, era a Roma, o Pisa, o Firenze, o il lago di Garda: perche' diavolo dovete andare al lago di Garda poi?? Che diavolo c'e' al lago di Garda se non Gardaland? Se vuoi andare al lago, vai al lago di Como, o al lago Maggiore cazzo!
  • Non me ne frega un cazzo che sai tre parole di italiano, che per lo piu' sono pasta, pizza e mafia. E non mi venire a rompere i coglioni col fatto che diciamo ciao quando voi dite hi o bye: cioe', da che pulpito viene la predica poi, almeno noi sappiamo la differenza tra tu e voi.
  • Non me ne frega un cazzo che non sai dov'e' Torino, nessuno lo sa, fattene una ragione. E non continuare a chiedere vicino a che famosa citta' italiana rimane: per te che credi che nord della Toscana l'Italia finisca ed il regno di cruccolandia inizi, e' un po' lungo spiegarti che c'e' un lembo di terra di mezzo dove vive la maggior parte degli italiani.
Ma piu' che tutto, non sono incazzato per tutte ste cose, mi fa anche piacere parlarne: ma alle 7 del mattino, in taxi da casa alla stazione, per prendere un noiosissimo treno che mi porta in un ufficio a 250 miglia di distanza da dove vivo, non ho un cazzo voglia di parlare.

Non e' cosi' difficile, no?

martedì 5 gennaio 2010

Royal Mail ed il francobollo che si stampa

Non c'e' nulla di piu' fastidioso del vedere come i servizi all'estero funzionino bene. Royal Mail, il servizio postale britannico (l'equivalente di Poste Italiane), ha lanciato da un po' di tempo un comodo servizio che permette di stampare comodamente da casa i francobolli. Una volta registrati sul sito, si sceglie la dimensione ed il peso della busta, si accende la stampante e si stampa il francobollo. Tutto qua. Il costo e' identico a quello allo sportello, con l'enorme vantaggio di evitare le code.

L'ho sperimentato oggi stesso. Avevo una lettera da spedire a Middlesbrough in prima classe, e nessuna voglia di saltare la pausa pranzo per andare all'ufficio postale. Cosi' mi son loggato, pagato i 39c via carta di credito, stampato il francobollo, appiccicato sulla busta e imbucato la lettera nella prima palina.

Se vivete in UK e non siete pensionati, lo raccomando davvero.

Per la cronaca, una lettera spedita first class (posta prioritaria) in UK costa circa 1/3 in meno di una in Italia (£0.39 in UK contro €0.60 in Italia).

giovedì 10 settembre 2009

Inizia la ricerca

Siiiii' ci sono ancora!

Dopo viaggi al di qua e al di la dell'oceano, matrimoni, occasioni prese e lasciate, ho finalmente deciso cosa farne di questo blog: lo chiudero' probabilmente, ma non prima di averne dato una giusta conclusione. Il blog infatti si intitola vado via da casa, e non c'e' fine migliore che non ritornare a casa, anche se la casa non e' piu' quella di prima: scrivero' infatti della mia avventura per l'acquisto della mia prima casa!

L'idea di comprare una casa mi frullava in testa da un po', e, grazie ad un po' di avvenimenti che non staro' qui a spiegare, mi son finalmente deciso a fare il grande passo. L'idea a grandi linee e' di comprare una casa ad Edinburgh, affittarla, e con l'affitto cercare di ripagare almeno il 50% del mutuo, ed il resto mettercelo di mio.

Le precondizioni con cui parto sono le seguenti:
  • Fare un investimento nel mercato immobiliare.
  • Un aiuto dai miei genitori, che son disposti a darmi una somma iniziale che servira' come caparra (d'ora in poi chiamato deposit).
  • Nessuna fretta: non ho alcuna pressione, se non l'obiettivo di chiudere l'acquisto della casa entro la fine dell'anno.
  • Situazione economica favorevole all'acquisto di una casa.
Poste queste condizioni iniziali, da dove iniziare? Mettiamo ancora giu' un po' di precondizioni:
  • Edinburgh mi piace molto, e non mi dispiacerebbe andarci a vivere un giorno.
  • Vivo in Inghilterra da quasi 3 anni, e non ho idea quanto rimarro' ancora. Ho la necessita' di avere una residenza fissa in Inghilterra in caso che mi spostassi, per continuare ad ottenere dei benefits su vari strumenti finanziari che ora uso. Una casa di mia proprieta' mi aiuterebbe a rimanere con un piede in Inghilterra qualora mi spostassi da qualche parte nel mondo.
  • Il mercato immobiliare mi affascina: Gekko inizio' la sua avventura proprio con un immobile!! (ok, lui inizio' con un palazzo sulla quinta strada, io con un flat ad Edinbrugh, ma con le dovute proporzioni la situazione e' uguale!)
  • E' un periodo in cui guadagno un po' di soldi, e potenzialmente andro' a guadagnarne di piu' nell'immediato futuro, quindi un investimento di questa portata e' fattibile.
Insomma, credo che le precondizioni giustifichino l'acquisto di una casa. Come procedere quindi? Google!

Ci sono migliaia di guide, siti, pagine, video e quant'altro sull'argomento: basta cercare "buy first home" su Google e vengono fuori milioni di pagine. Dopo varie ricerche, credo di aver individuato i diversi passi che devono seguire per la ricerca di una casa:
  1. Identificare la locazione ed il tipo di casa che si sta cercando.
  2. Farsi un'idea veloce dei prezzi delle case che corrispondono a quei criteri, identificando quindi un range di prezzi.
  3. Prendere appuntamento con un mortgage advisor per capire se la banca e' disposta a concedere un mutuo di quel genere, e se tu sarai in grado di ripianarlo.
  4. Ammesso che la banca dia parere positivo, cercare un gruppo di case a cui si e' interessati su Internet
  5. Restringere il campo delle case andando a fare visite in loco con un'agenzia.
  6. Trovata la casa che piace, contattare un solicitor per finalizzare l'acquisto. Il solicitor si occupera' di seguire la transazione sia per verificare le condizioni della casa, sia per il mutuo.
  7. Casa comprata! Arredare ora la casa all'Ikea o simili.
  8. Trovare un'agenzia che gestisca gli affitti.
Non e' un processo semplice, ma neanche cosi' difficile come sembra. Su internet si legge che persone motivare riescono ad acquistare casa in meno di una settimana, la media invece e' di due settimane. Io ho 3 mesi di tempo!

Nei prossimi post analizzero' ogni passo punto per punto, cercando di chiarire ogni aspetto oscuro.

Si inizia!!

giovedì 14 maggio 2009

Agnolotti in salsa jalfrezi

Quando l'Italia incontra l'India nello stesso piatto, il risultato non e' sempre dei migliori. Questa sera avevo della salsa jalfrezi da finire, ed una vaschetta di agnolotti freschi appena comprata. Ho messo la salsa allo stesso modo in cui metto del sugo rosso sulla pasta: un filo d'olio, un po' di parmigiano, e tanta buona speranza. Purtroppo non e' stata una buona idea: la salsa jalfrezi ha coperto completamente il gusto degli agnolotti, data la carica piccante che contraddistingue il 99% del cibo indiano.

Ma chi se ne frega. Da ste parti ci si ciba, non si mangia: eppure il black pudding e' adorabile, in particolare al mattina con uova, salsiccia e bacon.

Non sto piu' scrivendo nulla su sto blog, da un po' di tempo a sta parte: non posso piu' scrivere del lavoro perche' son spiato, a casa ci sono poco, insomma, ho ottime giustificazioni.

Le uniche due notizie sono che:
  • do lezioni di nuoto gratis
  • ho superato l'esame di Spagnolo
Wow!


venerdì 20 febbraio 2009

Neo-patentato

Dopo 12 mesi che si risiede in UK e' obbligatorio convertire la propria patente in una del Regno Unito. Piu' avanti scrivero' alcune considerazioni sul perche' di questa regola, ora iniziamo a vedere come si fa ad ottenere la patente.

Andando in posta si ritira un modulo della DVLA (l'agenzia della motorizzazione UK) chiamato D1. Ci si puo' anche far spedire il modulo gratuitamente a casa, facendone richiesta sul sito della DVLA. Questo e' un modulo standard, che serve per cambiamenti di dati legati alla patente, o per la richiesta di una nuova patente.

La compilazione e' abbastanza semplice: oltre al modulo, bisogna allegare un documento d'identita' originale (che verra' poi restituito - io ho allegato la carta d'identita'), la vecchia patente (quella italiana, che NON viene restituita ma viene mandata indietro alla motorizzazione italiana) ed un assegno da £50.

Perche' si deve convertire la patente? Io credo che la ragione sia legata alle multe ed ai punti. Mi e' capitato due volte di essere fermato dalla polizia sulla A66 perche' ero leggermente sopra i limiti di velocita', e mostrando la patente italiana e pretendendo di non parlare inglese l'ho sempre fatta franca.

Una eventuale multa poi sarebbe stata mandata in Italia, in quanto il mio domicilo legato alla patente italiana e' in Italia, e dubito che la polizia della Cleveland County o di County Durham sia in grado di sollecitare multe al di fuori del Regno Unito.

I punti poi legati alla multa come sarebbero calcolati? Sarebbe ragionevole pensare che ad ogni patente viene legato un unico set di punti, che viene usato in tutta Europa (o in tutto il mondo). La realta' pero' mi fa pensare che e' impossibile convertire il sistema di punti da uno stato all'altro. Per esempio, nel Regno Unito i punti vengono dati, non tolti come in Italia: si parte da 0 infatti, e a 12 punti la patente viene revocata. Non e' un grosso problema questo, ma inizia a creare un po' di confusione.

Immaginiamo ora, per semplicita', che anche in Italia i punti vengano dati, come in UK, e la patente venga quindi revocata al raggiungimento di 20 punti. Una possibile conversione di punti italiani in punti UK potrebbe esser fatta calcolando il peso dei punti: 1 punto UK vale 1.6 punti italiani (1:12 = 1.6:20). Un'altra teoria potrebbe invece partire dal presupposto che in UK le regole siano piu' rigide, e che quindi, tenendo il peso 1 a 1 nei due stati, a 12 non si possa piu' guidare, mentre questo limite e' fissato a 20 punti in Italia. Questo implica che una persona, con 13 punti sulla patente, possa guidare in Italia ma non in UK.

E se in realta' ci fossero n set di punti, uno per stato?

Insomma, credo ci sia abbastanza confusione su questo argomento. E forse questo e' il motivo per cui chiedono di cambiare la patente in una locale. Ovviamente il cambio di patente cancella tutti i tuoi punti passati (ricevuti o tolti). Mi chiedo quindi se un italiano, con magari solo piu' 3 punti sulla patente, possa farsi un giretto in Francia, cambiarsi patente, e vedersi cancellata tutta la sua precedente carriera automobilistica poco brillante.

Ma a Bruxelles, non c'e' gente pagata per risolvere questi problemi?

domenica 2 novembre 2008

Dead set, ma piu' in generale sui morti viventi

Inizio a credere che gli Inglesi siano un po' ossessionati dalla storia dei morti viventi, dagli zombie per intenderci.

E' appena passata la festa di Halloween, notte per eccellenza in cui il confine tra cio' che e vivo e cio' che e' morto viene a mancare, ed E4 ha proposto alla tv una produzione chiamata Dead Set, un horror movie in 5 episodi finita appunto la notte del 31 Ottobre.

Ho avuto modo di vederla tutta, e non mi e' dispiaciuta. Il film e' ambientato prevalentemente nella casa del grande fratello, posto (teoricamente) isolato dal mondo per diversi mesi. Gli inquilini della casa sono all'oscuro del fatto che tutta l'Inghilterra e' diventata terra di zombie, fin tanto che alcuni operatori che lavorano al grande fratello trovano rifugio nella casa per scampare alla minaccia.

Non so se arrivera' mai in Italia, ma chi se ne frega: finisce che muoiono tutti, diventando tutti zombie.

Il film ricorda un po' "28 giorni dopo" o "28 settimane dopo", recenti pellicole ambientate pure loro nel Regno Unito. Insomma, quando devono fare un horror-movie, qua vanno subito sugli zombie. Sara' un caso?

sabato 17 maggio 2008

Cose strane dall'Inghilterra

Oggi ho scoperto che esiste un paesino in Cornovaglia chiamato Westward Ho!. E non ho messo l'esclamativo perche' sono felice per questo paese, bensi' perche' si chiama proprio Westward Ho!. L'unico paese in Inghilterra che legalmente possiede un punto esclamativo. In Canada pare esista persino un paese chiamato Saint-Louis-du-Ha! Ha!.

Per pranzo vado spesso in uno shop a fianco all'ufficio. Oggi, dopo una volpe che ci taglia la strada, ho visto una gazza. Mai l'avessi fatto. Guardare una gazza, in base a questa canzoncina, porta sfiga:

Magpie (Gazza)


1 for sorrow,
2 for joy,
3 for a girl and,
4 for a boy,
5 for silver,
6 for gold,
7 for a secret never to be told,

Maaaagpie

8's a wish and,
9's a kiss,
10 is a bird you must not miss,
8's a wish and,
9's a kiss,
10 is a bird you must not miss,

Maaaagpie

Magpie

venerdì 14 marzo 2008

Tasse

Quelli delle tasse vogliono sempre farti pagare di piu' del dovuto. Sempre. Ovunque. In qualsiasi modo.

Da quanto ho capito, il sistema dell'erario per i dipendenti come me funziona in questo modo: ad ogni persona viene assegnato un tax code, in base al suo status. Io possiedo il codice 522L, che significa che £5225 del mio stipendio annuale non sono tassati, £2300 son tassati al 10% ed il rimanente al 22%.

Ad ogni fine anno fiscale (che corrisponde ai primi di Aprile) ogni persona riceve dal suo datore di lavoro un modulo detto P60, in cui risulta il resoconto di tutte le tasse pagate durante l'anno. Dal momento che su ogni busta paga risulta l'ammontare di tasse che si e' pagato l'anno corrente, se si e' lavorato sempre per la stessa azienda durante l'anno il modulo P60 dovrebbe rispecchiare una voce dell'ultima busta paga.

Il mio problema e' che ho iniziato a lavorare per la AO il 15 di Ottobre, ma durante l'anno ho anche lavorato ad Edinburgh in discoteca: putroppo pero' all'epoca non conoscevo il sistema delle tasse, e non mi ero mai posto il problema di verificare quanto pagassi.

Fattosta' che non so se ho pagato tutte le tasse, sia meno che di piu'. Tendo a pensare che ne abbia pagate di piu'. Perche', come ho detto all'inizio, quelli delle tasse vogliono sempre farti pagare di piu' del dovuto. Sempre. Ovunque. In qualsiasi modo.

Potrei aspettare il P60 con il riepilogo, ma perche' fare io lo sbattone di fare tutti i calcoli, quando quelli dell'ufficio delle tasse son li apposta? Gli scrivero' una lettera dicendo di controllare.

giovedì 13 dicembre 2007

NHS: capitolo finale

Ho ricevuto il numero NHS. Mi aspettavo una carta di quelle plastificate in stile carta di credito, invece ho in mano un foglietto che per molti versi ricorda il tesserino sanitario regionale. Poco importa, c'e' stampato sopra il mio numero di NHS, ed e' quello conta.

mercoledì 28 novembre 2007

Medico di famiglia

Dopo un anno che son in sto paese, ho deciso di prendere un medico di famiglia. Non si sa mai.

Non e' molto complicato: vai da un medico del NHS qualsiasi e gli dici che vuoi registrarti presso il suo studio. La segretaria ti consegna un modulo che devi compilare, dove, oltre i tuoi dati anagrafici, devi specificare la tua condizione fisica. Ed e' finito qua.

Dato che e' il mio primo medico, quindi la prima registrazione presso l'NHS, a breve mi manderanno il mio numero NHS a casa.

venerdì 5 ottobre 2007

Nuovo indirizzo, bisogna dirlo a tutti

Quanto segue e' una lista degli uffici a cui bisogna notificare il nuovo indirizzo, assolutamente.
  • Banca: la mia banca (Lloyds TSB) ci ha messo due giorni ad aggiornare il nuovo indirizzo, la Visa tre giorni per aggiornare quello della carta di credito. Insomma, per tre giorni e' meglio avere un po' di contante in tasca, perche' la card funziona male.
  • Council: bisogna comunicare al council di appartenenza il nuovo indirizzo (cambio di residenza). Questo e' necessario perche' possono sorgere problemi quando si chiede del credito. Io personalmente ho avuto problemi a fare un contratto telefonico perche' non ero registrato nel council nuovo.
  • NIN: non so se e' necessario, ma basta una telefonata e te lo aggiornano in mezzo secondo. Guardare questo indirizzo per il numero
  • AIRE: italianiiii residenti all'estero, c'e' da fare sta palla dell'AIRE. Anche qua serve secondo me a poco, ma e' obbligatoria, quindi da buon cittadino italiano onesto la faccio. Basta andare sul sito del consolato/ambasciata di appartenenza e scaricare il modulo, o magari una telefonata. Devo ancora sperimentarlo.
Poi boh, io ho da cambiare tutte le iscrizioni ai siti web, chiamare l'assicurazione medica e ovviamente dirlo a lavoro. Ma penso che le cose sopra sian quelle piu' importanti.

mercoledì 26 settembre 2007

Sul treno

Il WiFi sul treno sembra una cosa futuristica, di quelle che pensi "cazzo, se una nazione riesce a fornire la connettivita' ad internet sui treni, sta troppo avanti". Peccato che poi nessuno fa i controlli sull'overbooking dei posti, e cosi' ti ritrovi a navigare su internet, dal treno che da Londra ti porta a Darlington.. in piedi!

Il viaggio e' gia' iniziato male a Torino, quando siam partiti con 50 minuti di ritardo perche' le solerti guardie dell'aereoporto torinese si son scordate di controllare i passaporti. Arrivo di conseguenza a Londra in ritardo, ed avevo paura di perder la coincidenza con il treno. Ma scopro che pure quello e' in ritardo, di 40 minuti, perche' quello che dovevo prendere e' stato cancellato a causa di un ponte che e' crollato nei pressi di York.

Ora son fermo a Doncaster, poi c'e' York quindi Darlington: ho voglia di entrare solo in hotel, farmi na doccia e una bella dormita. Son teso oggi, l'adrenalina forse. Da domani si iniza :D

giovedì 6 settembre 2007

Niente Kerrang a Torino

Da due giorni provavo a collegarmi al sito per ascoltare la mia fedele amata Kerrang 105.2 Radio, ma non riuscivo. Possibile che per 48 ore il servizio fosse off-line? No infatti, non era possibile. Vengo poi a scoprire che in UK le radio digitali devono pagare una licenza supplementare per trasmettere oltre manica. Se non la pagano, un sistema di filtri impedisce il collegamento da indirizzi fuori UK. Il sistema funziona meglio di quella porcata che avevan fatto in Italia per evitare di andare a piazzare scommesse on-line fuori dagli italici confini. E io cosi' son costretto a sentirmi RTL o Radio Deejay.

Sono a Torino, che palle. E' che sono a casa dei miei, e mi secca sentirmi dire ogni volta che esco "Quando torni?". Che cazzo ne so io di quando torno: esco, vedo che c'e' da fare, quando ho finito torno. O magari non torno, mangio fuori. O magari torno dopo 10 minuti.

Detto questo, ho anche proprio un cazzo da fare qua. Il 21 probabilmente ho la discussione della tesi, so di certo che il 25 parto per Darling-ton. Ho ancora un po' di pratiche da sbrigare, ma soprattutto ho 2 settimane di dolce far nulla a casa.

giovedì 26 luglio 2007

Internet ovunque

Ecco come fare per collegarci ad internet con:
  • MacBook Tiger OS X 10.4.7
  • Motorola Razr V3
  • O2 Pay&Go
Inserire la scheda SIM O2 dentro il Motorola :) Dopo questo passo fondamentale, accendere il bluetooth sul Motorola, e rendetelo visibile per 60 secondi. In questi 60 secondi accendete il Bluetooth sul MacBook e scovate il Razr. Una volta che il BT sul Mac ha trovato e si e' agganciato al Razr, andate su questo sito e scaricate questi drivers. Sempre su quella pagina trovate poi un link ad un elenco di settaggi per ogni operatore telefonico: di seguito io riporto solo quelli della O2 che son serviti a me. Una volta scaricati i drivers, copiateli tutti dentro /System/Library/Modem Scripts/

Andate ora sulle impostazioni BT (System Preferences - BT), andate sul tab Devices, selezionate il vosto Razr V3 dalla lista e andate su Configure. Il Razr vi chiedera' di fare un Grant ogni volta che dal Mac riceve qualche informazione: ovviamente voi glielo date!

Validate la checkbox con "Access the Internet.." e selezionate "Use a direct, higher speed..". Cliccate su Continue, quindi nel campo user e password mettete "payandgo". Lasciate gli altri campi vuoti. Ora cercate lo script: a detta del sito, non c'e' uno script giusto: io ho provato il primo di quelli scaricati ed e' partito subito. Se non funziona il primo, si prova il secondo e cosi' via.

Cliccate su connect.. e via! Si naviga col cellulare!

venerdì 18 maggio 2007

Lavoro: la caccia continua

Mentre ho iniziato a scrivere il paper (che poi verra' ampliato per la tesi vera e propria), continuo a cercare un Internship o un posto Graduate. Diciamo piu' un posto Graduate che Internship, dal momento che quest'ultimo mi pare piu' rivolto a chi sta ancora facendo la triennale.

Qua sono tutte le societa' a cui ho fatto richiesta per ora, ed i progressi nell'application:

Societa'StatoMotivo presunto
Merrill LynchAttesa contatto
Test fatto
AccentureScartato
Colloquio preparato male
Lloyds TSBScartatoProfilo non corrispondente
BloombergScartato
Non ho saputo C .. bah
CitigroupScartato
Test andato male
Deutsche BankScartatoProfilo non corrispondente
IBM
ScartatoNon ho passato il coll di gruppo
CHP Consulting
ScartatoPosti graduate finiti
Data Connection
ScartatoNon ho passato il test
LogicaCMG
20/08Ultimo round
Detica
Attesa contattoApplication mandata
Atos
AccettatoHo il contratto
Norwich Union
ScartatoComunicazione da brivido
Capgemini
ScartatoProfilo non corrispondente
Deloitte
Scartato
Profilo non corrispondente

Queste sono le aziende a cui ho fatto richiesta in prima persona: oltre a queste infatti ho mandato il mio resume ad altre tre societa' di collocamento (Angela Mortimer Group, Joslin Rowe, Abraxas ed un altra che ora non mi viene in mente).

Di seguito invece segno le aziende il cui termine di scadenza per le domande in posti Graduate e' terminato, e devo stare all'occhio per quando riaprono!

Societa'Scadenza
Microsoftcontrollare quando aprono PRIMA di Gennaio
Lehman Bda Ottobre secondo la mail che mi han mandato
UBS
da Luglio il programma graduate
JP Morgan
controllare quando mettono il programma tech
Reuters
controllare quando aprono le iscrizioni technology