domenica 13 gennaio 2008

Cosi' son finite le vacanze di Natale

Son tornato a casa. Finalmente.

Non dico che son stato a male a Torino queste due settimane, diciamo che son stato molto contento di tornare a Darlington. Avevo aspettato queste vacanze per un bel po', e quando son poi arrivate non mi hanno soddisfatto pienamente. Rivedere i miei ed i miei amici e' stato bello da un lato, strano dall'altro.

Partiamo dal fatto di aver passato due settimane a casa a Torino, anzi, nella casa dei miei a Torino. Al mattino, quando mi svegliavo, mi sembrava di alzarmi e di andare in uni. All'inizio e' stato simpatico, gli ultimi giorni e' stato pesante invece. Mi sentivo abbastanza legato a casa dei miei: pur essendo simpatico essere chiamato per cena, mi mancava decisamente uno spazio mio. O meglio, mi ricordavo di quando non lo avevo. Nonostante tutto avevo comunque voglia di passare un po' di giorni con i miei, e son contento di averlo fatto.

Con gli amici e' stato anche strano. Son uscito spesso, ho organizzato feste e son andato in giro, sia per capodanno, sia a mangiare fuori. E' stato bello sentire un po' tutti di nuovo, dai vecchi amici, a quelli del liceo, a quelli dell'uni: nuove storie da raccontare, nuove storie da sentire. Eppure c'e' stato qualcosa che non funzionava. Non in particolare con qualcuno, neanche per una particolare questione: una sensazione, che avevam perso qualcosa che ci accumunava. Magari la faccio piu' grande di quanto sia effettivamente, ma questa sensazione l'ho avuta. E non sono l'unico: il mio amico qua a Darlo, Giuseppe, ha avuto la stessa impressione passando le vacanze di Natale a casa. Anche lui e' via da un anno.. coincidenze?

Torino ed in generale l'Italia e' stata la delusione piu' grossa. Tralasciando problemi vecchi e nuovi del belpaese, di cui solo Grillo crede che all'estero qualcuno li consideri, sono rimasto un po' stranito dalla gente. A parte i commessi a Torino con cui ho avuto da parlare: uno che mi fa, appena entro "mi dica, ma un po' veloce"; un altro che quando gli chiedo se hanno delle cose non di marca mi risponde "ma chi le compra?". Giravo per la citta', vedevo tutti i ragazzi griffati dalla testa ai piedi, i negozi carissimi, mi chiedevo come la gente possa comprare tutte quelle cose. Cacchio, piangon tutti miseria dal mattino a sera, con stipendi indecenti e tasse ignobili, ma alla fine se i negozi hanno certi prezzi e' perche' la gente compra. Io, nel mio piccolo, mi son rifiutato. Ho solo dato 5€ per un cappellino in una bancarella di via Po.
Poi be', gli uffici pubblici son rimasti sempre uguali, forse non ero solo piu' abituato.

Per finire, all'andata sull'aereo ho conosciuto una ragazza, Chiara, che ha appena iniziato a lavorare a Londra e che tornava pure lei per le vacanze a casa. Ho reincontrato poi Chiara sul volo di ritorno, che pure lei tornava in Inghilterra. Mi son sentito molto pendolare aereo.

2 commenti:

Ethan ha detto...

Dai, fai il bravo. Non starai mica diventando un suddito della regina?

Cmq hai ragione, sono stato 10gg a Mosca è il ritorno è stato traumatico.

Ma quanto siamo provinciali noi torinesi?
Abbasso la cabina. God save the Queen! (la rima c'è con la traduzione....ehehehe!!!)

Saluti

Fabio ha detto...

Hey man!
La sensazione che ben descrivi tu..non credo sia comprensibile per chi non ha mai vissuto all'estero,dopo aver vissuto sempre con i suoi.

Io ti capisco bene, ho vissuto una situazione analoga, ma con sensazioni del tutto simili.

E sono arrivato alla conclusione che la cosa sia dovuta alla somma di fattori che ha determinato lo stravolgimento della tua vita di ieri.

Mi riferisco a fatti come:
- vivevi con i tuoi / ora vivi solo
- vivevi in Italia / ora vivi in UK
- avevi orari e routine determinate dalla famiglia / ora non più
- avevi determinate abitudini / ora son cambiate e adattate al nuovo ambiente
- parlavi solo italiano / parli "quasi solo" inglese.

Questi 4 punti son comuni a te, e ad esempio a chiunque abbia fatto un'esperienza erasmus.
(ricordi? il mio anno alle canarie.. :P )

La sensazione al ritorno era davvero "strana". Da un principio di felicità di rivedere le persone di sempre, gli affetti familiari, l'ambiente dove sei cresciuto. Ma dopo pochi giorni la malinconia della tua "nuova casa", e tutto ciò che l'accompagna.

Don't mind man, it's really normal :P

See ya!!

F@bs