Dopo un anno di silenzio stampa, ritorno più forte di prima raccontando le mie avventure oltre mare.
Sono oramai passati sei mesi da quando ho iniziato a lavorare da Capgemini. Sembrano lontani i giorni in cui abbiamo lasciato Londra per una mini mini camera a Kowloon, il dark side di Hong Kong, tanto, troppo cinese. Ricapitolando gli eventi: da Londra siamo andati ad Hong Kong, poi da Hong Kong siamo tornati un mesetto in Italia, quindi un paio di mesi a Londra, e, una volta ricevuta la conferma del mio lavoro, ci siamo trasferiti definitavemente ad Hong Kong (e sposati nel frattempo, ma quella è un'altra storia per un altro post!).
Nel post di quasi un anno fa, mi chiedevo come trovare lavoro a Hong Kong, e lamentavo la lentezza nel processo di assunzione. Probabilmente è così ovunque nel mondo, ma l'esperienza che ho avuto mi ha insegnato a prenderla molto con tranquillità. I recruiters non sembrano avere parecchia fretta di velocizzare le procedure, e per arrivare all'agognata assunzione possono passare mesi e mesi. Giusto per dare un'idea, il primo colloquio da Capgemini l'ho fatto ad aprile, e ho iniziato a lavorare a fine settembre - sette mesi in cui si sono susseguiti almeno sei colloqui. Questa lentezza è anche data dall'alto numero di giorni festivi: 15 in tutto. Dopo le vancanze di Natale e Nuovo Anno, tra gennaio e febbraio c'è il Chinese New Year, dove la città si ferma per 3 giorni, e molti ne approfittano per prendere tutta la settimana prima o dopo come vacanza. Tra marzo e luglio ci sono sette festività, e da settembre a dicembre altri tre giorni festivi. Sembra che i recruiters abbiano sempre una buona scusa per non rispondervi!
Durante la mia ricerca di lavoro mi ero rivolto sia ad agenzie di collocamento che direttamente alle aziende che mi interessavano. Non ho trovato molta diversità nell'approcciarsi a uno o all'altro, se non che le agenzie di collocamento sembrano darti molta positività dicendo che tu sei il miglior candidato per quella posizione, per poi dimenticarsi di te una volta che non riescono a piazzare il tuo curriculum alla società che vogliono. Per quanto riguarda i motori di ricerca per trovare lavoro, ho usato più che altro LinkedIn e JobsDB. Questi non sono gli unici, ma sono sicuramente i più validi. Rimane il fatto che se avete conoscenze all'interno di qualche azienda, è molto più facile arrivare in sede di colloquio. Io ho utilizzato verso la fine della mia ricerca il network della mia università, ed è stata una buona esperienza (non ho trovato lavoro così, ma è da ricordarsi per le prossime volte).
Hong Kong è ufficialmente bilingue (cantonese e inglese), ma anche no. Dipende da che lavoro si cerca, e da che azienda ci si rivolge, ma come regola generale meno a che fare hai con il pubblico, più possibilità hai di prendere un lavoro anche senza sapere il cinese. I lavori che ho cercato io non lo richiedevano mai, tranne uno per una grossa società di Hong Kong, la PCCW, in cui era abbastanza ovvio che volessero qualcuno che parlasse cinese dal momento che tutti all'interno della azienda sono locali. Nel mio ufficio c'è un mix di cinesi, indiani, ed europei, e direi che in tutte le società che ho visto (tecnologiche o finanziarie) basta l'inglese.
Durante la mia ricerca di lavoro mi ero rivolto sia ad agenzie di collocamento che direttamente alle aziende che mi interessavano. Non ho trovato molta diversità nell'approcciarsi a uno o all'altro, se non che le agenzie di collocamento sembrano darti molta positività dicendo che tu sei il miglior candidato per quella posizione, per poi dimenticarsi di te una volta che non riescono a piazzare il tuo curriculum alla società che vogliono. Per quanto riguarda i motori di ricerca per trovare lavoro, ho usato più che altro LinkedIn e JobsDB. Questi non sono gli unici, ma sono sicuramente i più validi. Rimane il fatto che se avete conoscenze all'interno di qualche azienda, è molto più facile arrivare in sede di colloquio. Io ho utilizzato verso la fine della mia ricerca il network della mia università, ed è stata una buona esperienza (non ho trovato lavoro così, ma è da ricordarsi per le prossime volte).
Hong Kong è ufficialmente bilingue (cantonese e inglese), ma anche no. Dipende da che lavoro si cerca, e da che azienda ci si rivolge, ma come regola generale meno a che fare hai con il pubblico, più possibilità hai di prendere un lavoro anche senza sapere il cinese. I lavori che ho cercato io non lo richiedevano mai, tranne uno per una grossa società di Hong Kong, la PCCW, in cui era abbastanza ovvio che volessero qualcuno che parlasse cinese dal momento che tutti all'interno della azienda sono locali. Nel mio ufficio c'è un mix di cinesi, indiani, ed europei, e direi che in tutte le società che ho visto (tecnologiche o finanziarie) basta l'inglese.
Più che sulla lingua, ho notato che molte società vedono di buon occhio una passata esperienza locale, e storcono un po' il naso se non la si ha. Non so esattamente quale sia il motivo, posso solo immaginare che molte aziende prediligano persone che sanno come l'ambiente di Hong Kong funzioni e che sono inserite nel tessuto sociale, piuttosto che qualcuno che non abbia mai vissuto qua, e che magari non gli piaccia l'ambiente una volta che arrivi. Il fatto di arrivare da piccole aziende (quali avevo lavorato prima) ha complicato un po' la cosa a mio parere, specialmente perché volevo essere assunto da una grande azienda ma non avevo esperienza di lavoro in grandi progetti.
Primo consiglio: cercate lavoro da casa. Non è importante essere qua per trovare lavoro, dal momento che quasi tutte le aziende con cui ho fatto i colloqui erano ben disponibili a farli via telefono / whatsapp / skype. Visto la lentezza e le complicazioni nel trovare lavoro, suggerisco di cercarlo comodamente da casa con ancora il vostro lavoro corrente in mano, per poi spostarvi qua una volta trovato.
Secondo consiglio: negoziate i contratti! So che è una cosa banale, ma chiedete sempre di più di quanto propongono, e non dimenticatevi i benefits, tipo assicurazioni mediche e dentistiche, o aiuti per spostarvi qua. A me hanno offerto un paio di settimane in hotel appena sono arrivato, giusto per aiutarmi a trovare casa nel frattempo. Magari è pratica comune quando ci si sposta da una nazione all'altra, per me è stata la prima volta.
Primo consiglio: cercate lavoro da casa. Non è importante essere qua per trovare lavoro, dal momento che quasi tutte le aziende con cui ho fatto i colloqui erano ben disponibili a farli via telefono / whatsapp / skype. Visto la lentezza e le complicazioni nel trovare lavoro, suggerisco di cercarlo comodamente da casa con ancora il vostro lavoro corrente in mano, per poi spostarvi qua una volta trovato.
Secondo consiglio: negoziate i contratti! So che è una cosa banale, ma chiedete sempre di più di quanto propongono, e non dimenticatevi i benefits, tipo assicurazioni mediche e dentistiche, o aiuti per spostarvi qua. A me hanno offerto un paio di settimane in hotel appena sono arrivato, giusto per aiutarmi a trovare casa nel frattempo. Magari è pratica comune quando ci si sposta da una nazione all'altra, per me è stata la prima volta.
Spendo due parole sul visto. Se non siete cittadini di Hong Kong, vi serve un visto per lavorare da queste parti. Questo viene sponsorizzato dal datore di lavoro, il quale deve dimostrare al governo che non riesce a trovare risorse locali per la posizione che sta cercando. Va da se che più il vostro lavoro è specializzato, meno persone ci sono che possono farlo, più è facile che vi sia dato un visto. Il lavoro specializzato è di conseguenza meglio retribuito che uno non specializzato, quindi come regola generale, se vi offrono un contratto sotto i HK$20,000 al mese, è difficile che il visto venga approvato. La regola dei ventimila la capisco: è difficile vivere con meno di quello stipendio, quindi è comprensibile che il governo non permetta ti lavorare se lo stipendio è sotto quella cifra. Ci sono poi altre regole: per esempio, il visto può essere rilasciato solo a persone in possesso di una laurea, e le aziende che vogliono sponsorizzare del personale devono mantenere una sorta di bilancialmento tra risorse locali e risorse estere. Insomma, una società con 10 stranieri e nessun locale avrà difficoltà ad assumere risorse straniere, qualunque sia la sua specializzazione.
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