Che palle le commedie americane in Italia, sono sempre le solite. Tipa o coppia che scappano dall'America fredda, capitalista e senza valori, arrivano in Italia (meglio se in Toscana) e riscoprono l'amore per la vita. Punto. Ah no, poi un po' di Italian Stallion che fa sempre bene, un po' come le veline a Striscia la Notizia.
Under the Tuscan Sun - filmone di stasera su BBC1 - e' esattamente come descritto sopra, ennesimo spin-off di Vacanze Romane o La Dolce Vita che piace tanto agli anglosassoni. Che palle, appunto. Qui abbiamo la tipa di San Francisco con un pacco di soldi che, lasciato l'ex marito nella fredda e grigia Valley, piglia e va in Toscana, compra una casa dalla Gerini, assume illegalmente tre polacchi per la ristrutturazione e flirta con Bova. Nel frattempo impara a raccogliere le olive, riscopre la fede nella madonna e invita i suoi amici dall'America a trasferirsi con lei. Vivono felici e contenti? Boh, ho spento a meta', faceva veramente pena.
Non so cosa mi faccia piu' incavolare quando vedo sti film. Forse che, secondo questi film, in Italia e' estate 365 giorni all'anno? Forse che in tutte le inquadrature in citta' c'e' sempre un gruzzolo su preti o suore che camminano? Io a Torino non ho mai visto un gruppo di suore che camminava in centro. E poi, gli americani che vanno in giro per la campagna e trovano sempre le strade intasate da greggi di mucche o pecore. E dopo, sempre gli stessi americani vengono invitati da qualsiasi cazzo di italiano per cena, e per l'occasione sono sempre in 3.000 a tavola con la povera mamma che fa da mangiare per tutti - rigorosamente tutto a mano, neanche il pane dal panettiere puo' comprare, se no che mamma italiana e'.
Ma il bello e' che poi ci credono. Quando andro' in ufficio domani, avro' il solito giro di colleghi che mi viene a dire "ah ma quanto si sta bene in Italia. Hai visto il film di ieri?". Come se io mi guardassi Mazinga e credessi che Tokio e' colonizzata da robot armati. Come se in California mi aspettavo di vedere Terminator su ogni motociclista. Era piu' divertente quando facevano i film sulla mafia, ora se la sono dimenticata.
Under the Tuscan Sun - filmone di stasera su BBC1 - e' esattamente come descritto sopra, ennesimo spin-off di Vacanze Romane o La Dolce Vita che piace tanto agli anglosassoni. Che palle, appunto. Qui abbiamo la tipa di San Francisco con un pacco di soldi che, lasciato l'ex marito nella fredda e grigia Valley, piglia e va in Toscana, compra una casa dalla Gerini, assume illegalmente tre polacchi per la ristrutturazione e flirta con Bova. Nel frattempo impara a raccogliere le olive, riscopre la fede nella madonna e invita i suoi amici dall'America a trasferirsi con lei. Vivono felici e contenti? Boh, ho spento a meta', faceva veramente pena.
Non so cosa mi faccia piu' incavolare quando vedo sti film. Forse che, secondo questi film, in Italia e' estate 365 giorni all'anno? Forse che in tutte le inquadrature in citta' c'e' sempre un gruzzolo su preti o suore che camminano? Io a Torino non ho mai visto un gruppo di suore che camminava in centro. E poi, gli americani che vanno in giro per la campagna e trovano sempre le strade intasate da greggi di mucche o pecore. E dopo, sempre gli stessi americani vengono invitati da qualsiasi cazzo di italiano per cena, e per l'occasione sono sempre in 3.000 a tavola con la povera mamma che fa da mangiare per tutti - rigorosamente tutto a mano, neanche il pane dal panettiere puo' comprare, se no che mamma italiana e'.
Ma il bello e' che poi ci credono. Quando andro' in ufficio domani, avro' il solito giro di colleghi che mi viene a dire "ah ma quanto si sta bene in Italia. Hai visto il film di ieri?". Come se io mi guardassi Mazinga e credessi che Tokio e' colonizzata da robot armati. Come se in California mi aspettavo di vedere Terminator su ogni motociclista. Era piu' divertente quando facevano i film sulla mafia, ora se la sono dimenticata.
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