giovedì 9 febbraio 2017

Bangkok, Pattaya e Ayutthaya

Di nuovo in viaggio! Da Chiang Mai siamo volati a Pattaya, atterrando all'U-Tapao International Airport, un posto semisconosciuto nel mezzo del nulla. Non c'è bisogno di prenotare nessun trasferimento in anticipo: appena uscite dai controlli verrete letteralmente assaliti dalle tipelle delle compagnie di minibus, che con ฿250 a cranio vi porteranno davanti al vostro albergo. Noi siamo atterrati relativamente tardi (10.30pm) e c'erano ancora tanti minibus; il viaggio è durato mezz'oretta.

Pattaya è stato il posto che mi è piaciuto meno di tutta la vacanza. Abbiamo passato una notte sola a Jomtien beach, un posto pieno di bar frequentati da lady boys e vecchi uomini occidentali. Una delle poche cose che mi è piaciuta invece è stata il Tempio della Verità: il biglietto costa ฿500, ed include la visita guidata. Purtroppo non è possibile vedere il tempio, neanche da lontano, senza sborsare tutti i soldi.

Muoversi a Pattaya è semplice: la città si sviluppa sulla costa, ed i songthaew fanno avanti indietro tra i due estremi. Basta fermarli con la mano, salire sopra (senza parlare col guidatore, che altrimenti cercherà di truffarvi chiedendovi uno sproposito), suonare quando si scende, pagare ฿20 ed il gioco è fatto. Una guidatrice una volta ha cercato di spillarci ฿40, inventandosi scuse tipo che ci aveva trasportato molto più avanti di quello che lei era tenuta a fare ecc ecc. Noi gli abbiamo lasciato i soliti ฿20 e ce ne siamo andati, mentre lei continuava a lamentarsi.

E dopo Pattaya, Bangkok! Abbiamo preso un bus per arrivare nella capitale, e appena prima di salire abbiamo scoperto che non si possono bere alcolici in viaggio. Avevamo due birre aperte, e ce le hanno messe in stiva. Incredibilmente sono arrivate intatte a destinazione!

Di Bangkok non ho tanto da dire, tutte le informazioni le trovate su internet. I taxi sono molto economici, e vi consiglio di fare un giro sui battelli che vanno per i canali. Intorno al palazzo reale abbiamo trovato tantissime bancarelle che davano acqua e cibo gratuitamente, anche se sembravano più rivolti ai thailandesi che ai turisti. Penso che tutto questo sia stato fatto per celebrare la morte del re, e dare "conforto" ai sudditi che andavano a pagare rispetto. Detto questo, non sono sicuro se e quando questi banchetti finiranno, quindi approfittatene fin tanto che ci sono! Ah, per entrare al palazzo reale ricordate di portarvi il passaporto dietro, e il dress-code è pantaloni lunghi e spalle coperte. Se non li avete, potete affittarli sul momento, lasciando una cauzione da ฿200 e facendo un po' di coda.

Siamo andati un giorno ad Ayutthaya, e ci siamo affidati ai treni. Se avete bagagli ingombranti, potete lasciarli alla stazione: su internet consigliano di non lasciare nulla di valore, dato che il deposito della stazione non ispira troppa sicurezza. A noi per fortuna non è successo nulla, ma non rischierei lasciando tablets o macchine foto. 

Il viaggio in treno di per se è piacevole, ricordatevi solo di chiedere se volete un posto a sedere o meno quando fate il biglietto. Noi non ce l'avevamo, ci siamo fatti mezzo viaggio seduti e poi abbiamo dovuto lasciare il posto a chi aveva pagato. Non fate troppo affidamento sulla puntualità delle ferrovie locali: ad andare abbiamo avuto un ritardo di un'ora, poi abbiamo ripreso il treno in serata per andare all'aereoporto e di nuovo ritardi (di mezz'oretta sta volta). A proposito: l'aereoporto di Don Mueang si trova proprio a metà strada tra Bangkok e Ayutthaya, quindi è comodo se volete spendere solo una giornata ad Ayutthaya e poi prendere il volo.

Gia' che parliamo di aereoporti, ma com'è che fanno così schifo in Thailandia? In genere una volta passati la security e l'immigrazione, ci si ritrova in un mix tra shop, duty free, bar e ristoranti. Ma non in Thailandia. Qua invece ci si ritrova in una sala gigante con tanti posti a sedere e qualche vendor machine, se vi va bene un baretto sguarnito di ogni cosa. Punto.

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